Mario Corso è morto, calcio in lutto per la scomparsa del “Piede sinistro di Dio”

Il mondo del calcio piange la scomparsa di uno dei suoi più grandi interpreti: Mario Corso, emblema dell’Inter di Herrera si è spento nella notte.

In campo è stato uno di quelli che incantava grandi e piccini, il classico esempio di calciatore il cui talento portava ad appassionarsi ad uno sport. Come tutti i campioni che hanno segnato un’epoca, anche Mario Corso è stato tassello di una squadra in grado di dominare sia in Italia che all’estero. Oggi purtroppo siamo costretti a salutarlo, l’ex fuoriclasse dell’Inter, infatti, è deceduto questa notte dopo essere stato ricoverato in ospedale un paio di giorni prima.

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Immancabile, dopo che la notizia è stata comunicata dalla famiglia, il post di cordoglio dell’Inter, sul quale si legge: “É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile #FCIM”.

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Mario Corso, il “Piede sinistro di Dio”

Nato nel 1941 a Verona, Mario Corso è cresciuto calcisticamente nell’Inter, divenendone presto una bandiera. Dotato di un sinistro delizioso, questo centrocampista atipico che preferiva ricevere il pallone e far correre gli altri piuttosto che attaccare gli spazi, ha dato vita ad un ruolo che fino a quel periodo non esisteva: il trequartista. Mario, infatti, galleggiava tra la linea di centrocampo e quella di attacco alla ricerca della posizione giusta dalla quale scardinare la difesa avversaria con un filtrante o con un azione personale.

Ciò che lo rese immortale per i tifosi di calcio che ebbero la fortuna di ammirarlo era la capacità di battere punizioni praticamente perfette. Riusciva a disegnare traiettorie magiche con il suo sinistro, tanto da ricevere il soprannome di “piede sinistro di Dio”. Con l’Inter ha vinto tutto: 4 campionati, 2 coppe dei campioni e 2 coppe intercontinentali.

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