Cristiano Ronaldo deludente in Coppa Italia, dov’è finito il marziano?

Cristiano Ronaldo delude al ritorno in campo, sfoderando una prestazione sotto tono e abulica. Per sua fortuna i gol ieri non sono serviti.

Juventus Quando ti chiami Cristiano Ronaldo i riflettori sono sempre puntati sulla tua prestazione. I tifosi, gli appassionati di calcio ed i giornalisti sperano sempre di assistere a gol bellissimi o a giocate degne di nota. Ieri nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan non si è visto nulla di tutto ciò e gli esperti del mondo del pallone hanno prontamente bocciato il lusitano e la sua prima partita post Covid.

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Il fuoriclasse portoghese si è tenuto in forma durante la quarantena con sessioni di allenamento individuali ed ha anche provato ad allenarsi con il pallone su un campo da calcio, scelta che ha fatto infuriare non poco il governo lusitano. Sebbene si sia presentato a Torino in uno stato di forma ottimale, il calcio giocato è tutt’altra storia e ieri sera si è visto.

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Cristiano Ronaldo: il rigore sbagliato ed il calo di prestazione

Cr7 ha cominciato l’incontro in maniera volitiva, facendosi trovare pronto a ricevere palla sia a sinistra che a destra dell’area di rigore milanista. Proprio da una sua iniziativa è scaturito il fallo di mano che ha portato al rigore, ma dopo quell’episodio il fuoriclasse di Madeira si è spento gradualmente. Prima ha mandato sul palo il rigore (cose che capitano), poi si è estraniato sempre più dalla manovra quando Romagnoli gli ha preso le misure e lo ha reso per una partita un calciatore normale.

I perché di questa brutta prestazione sono più di uno. In primo luogo tutta la Juventus non ha retto agonisticamente i 90′, poi il Milan è riuscito a chiudere bene gli spazi impedendo contropiedi in campo aperto agli avversari. Senza supporto dei compagni e senza spazi aperti, lo strapotere fisico del portoghese non si è visto. Cristiano Ronaldo, infatti, è un attaccante che si esalta negli spazi poiché è in grado come pochi altri di sfruttare gli errori di copertura e le incertezze degli avversari. Al di là della questione tattica, è probabile anche che 2 mesi e mezzo senza una partita abbiano avuto il loro peso sulla brillantezza.

La bellezza del gioco di Cr7 sta nella sua funzionalità

Altro aspetto da sottolineare è la differenza tra i ricordi e la realtà. Sebbene Cristiano Ronaldo sia ancora oggi un calciatore di livello superiore, il suo stile di gioco è cambiato già da diverso tempo. Già negli ultimi anni di Madrid aveva cambiato ruolo, prediligendo giocare nell’area di rigore come attaccante puro invece che come ala. Questo comporta un minore movimento sulle fasce, meno palloni toccati e meno possibilità di fare giocate che lasciano a bocca aperta.

Tuttavia questo cambio nel modo di giocare è ciò che gli ha permesso di incrementare a dismisura il numero di reti messe a segno e che gli ha permesso di essere decisivo in qualsiasi condizione. Vedere giocare il Ronaldo attuale, dunque, non è una goduria per gli esteti del calcio, ma per chi capisce e apprezza l’intelligenza calcistica di determinate letture di gioco e movimenti. Proprio aver modificato il suo stile, adattandolo anche all’avanzare dell’età (parliamo pur sempre di un calciatore di 35 anni) è ciò che gli permette oggi di essere uno dei calciatori più decisivi al mondo.

Vedere giocare Cristiano in modo trascinante, vederlo prendere tanti palloni per giocarli con i compagni e per fare giocate individuali è qualcosa che non gli appartiene più da anni. Quel compito è stato affidato negli anni a Di Maria, Benzema ed oggi a Dybala, vero e proprio motore offensivo di una Juventus che senza di lui manca di idee. Per questo ritengo che se quel pallone fosse finito in rete invece che sul palo, oggi non staremmo nemmeno parlando della prestazione deludente di Ronaldo.

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