Alessia Lai, nominata Cavaliere del Lavoro la ricercatrice che ha isolato il virus

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Cavalieri del Lavoro alcuni italiani in prima linea nella lotta al Covid, tra loro Alessia Lai la ricercatrice che ha isolato il ceppo italiano del virus.

Commossa e sorpresa, queste sono le sensazioni che ha provato Alessia Lai nell’apprendere che il Presidente della Repubblica l’ha nominata Cavaliere del Lavoro per il suo impegno nel contrastare la diffusione del Coronavirus. Ricercatrice dell’ospedale Sacco con un contratto a tempo determinato, Alessia Lai è stata la prima ad isolare il ceppo italiano del Sars-Cov-2 sui primi pazienti di Codogno. Un risultato ottenuto insieme alla sua squadra: i ricercatori Claudia Balotta, Gianguglielmo Zehender, Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna e Maciej Stanislaw Tarkowski.

Leggi anche ->Coronavirus, isolato il ceppo italiano all’Ospedale Sacco

Il loro lavoro ha permesso di isolare i primi tre genomi completi e dunque di ricostruire i primi mesi di vita e diffusione del Coronavirus in Italia. Da quel momento è stato possibile formulare delle ipotesi sulla diffusione e comprendere come arginarla. Raggiunta da ‘Ansa’ dopo l’annuncio del prestigioso titolo, Alessia ha dichiarato: “È una sorpresa incredibile e inattesa, che mi ha molto commossa. Sono soddisfatta perché è un riconoscimento per il lavoro fatto da me e i miei colleghi, e che dedico alla mia famiglia che mi ha sempre supportato in questo periodo”.

Leggi anche ->Coronavirus, isolato all’ospedale Spallanzani di Roma: ora si può cercare la cura

Alessia Lai nominata Cavaliere del Lavoro: “Grandissima Soddisfazione”

Dopo mesi difficili, in cui si è lavorato strenuamente per contribuire alla lotta di questa pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, il riconoscimento è una grande soddisfazione ed uno stimolo a continuare il lavoro. Lo spiega senza mezzi termini un collega di Alessia, Gianguglielmo Zehender: “È stata una sorpresa inaspettata, che ci è arrivata mentre stavamo lavorando. È una grandissima soddisfazione perché si è lavorato duramente, e che premia non solo noi più vecchi, ma soprattutto i più giovani che hanno lavorato come pazzi, senza chiedere nulla in cambio, facendo un servizio per tutta la comunità”. Il ricercatore sottolinea come questi mesi siano stati un’incredibile esperienza, ma poi aggiunge: “speriamo di non dover affrontare mai più una situazione del genere”.

Fabio Scapellato

Impostazioni privacy