Cielo del mese di giugno 2020: stelle, pianeti e congiunzioni

Cielo del mese di giugno 2020: stelle, pianeti e congiunzioni da osservare.

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Cielo notturno (Foto di FelixMittermeier da Pixabay)

Torna l’appuntamento con il cielo notturno del mese. Anche il mese di giugno 2020 ci riserverà tanti spettacoli imperdibili, in particolare una serie di congiunzioni imperdibili. A fine mese si verificherà anche un’eclissi anulare di sole, ma visibile solo parzialmente al Sud Italia. Ecco cosa ci riserva il cielo del mese di giugno 2020. Gli spettacoli da non perdere.

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Cielo del mese di giugno 2020: cosa osservare

Pianeti, congiunzioni, stelle e una porzione di eclissi sono i fenomeni astronomici da non perdere nel cielo notturno di questo mese di giugno, ricordando anche che ci aspetta il solstizio d’estate, che quest’anno sarà il 20 giugno. Le informazioni dettagliate, come sempre, sono dell’UAI – Unione Astrofili Italiani, che puntualmente ogni mese pubblica suo sito web tutte le informazioni aggiornate nella rubrica “Il cielo del mese”. Ecco cosa osservare nel cielo notturno di giugno 2020.

Sole e Luna

Il Sole si trova nella costellazione del Toro fino al 21 giugno, quando passerà in quella dei Gemelli.

  • 1 giugno: il sole sorge alle 5.39; tramonta alle 20.41
  • 15 giugno: il sole sorge alle 5.36; tramonta alle 20.49
  • 30 giugno: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51

Il solstizio d’estate sarà sabato 20 giugno alle 21:44 UTC (le 23:44 ora italiana).

Il 21 giugno appuntamento con l’eclissi anulare di sole, visibile solo parzialmente in Italia meridionale. La fase anulare si potrà osservare in Africa, Arabia Saudita, India, Cina e Oceano Pacifico. La fase parziale dell’eclissi sarà visibile in Italia a sud della latitudine 43° N circa. Si potrà osservare, dunque, all’estremo Sud-Est, mentre al Centro-Nord Italia sarà inosservabile.

L’UAI annuncia un appuntamento in streaming collegato all’evento e inserito nel calendario astrofilo 2020: “Sun Day” per domenica 21 giugno. Raccomanda, inoltre, di non utilizzate binocoli né telescopi senza filtri appositi per osservare l’eclissi e soprattutto di non guardare il sole a occhio nudo.

Le fasi lunari di giugno 2020

  • 5 giugno: Luna Piena (ore 2:12)
  • 13 giugno: Ultimo quarto (ore 8:24)
  • 22 giugno: Luna Nuova (ore 8:41)
  • 28 giugno: Primo Quarto (ore 10:16)

Il 5 giugno si verificherà un’eclissi lunare di penombra visibile dall’Italia. Sarà un’eclissi parziale, con magnitudine della penombra a 0.5683. Un’altra eclissi di penombra si era verificata lo scorso 10 gennaio. Questo fenomeno non è evidente come le eclissi totali e parziali, ma ha comunque degli effetti visibili, con la Luna che appare offuscata.

Eclissi di Luna (iStock)

Pianeti e congiunzioni nel cielo del mese di giugno 2020

I pianeti visibili nel cielo notturno di giugno e le congiunzioni da non perdere.

Mercurio: il pianeta mantiene condizioni di osservabilità nei primi dieci giorni del mese, ma in graduale riduzione. Il pianeta appare basso in cielo, sopra l’orizzonte occidentale. Nei primi giorni di giugno Mercurio tramonta circa un’ora e 50 minuti dopo il Sole, un intervallo di tempo che si riduce fino ad annullarsi alla fine del mese, con il pianeta prossimo alla congiunzione con il Sole. La massima elongazione serale si verifica il 4 giugno, con una distanza angolare dal Sole di 23° 36’.

Venere: sarà in congiunzione con il Sole il 3 giugno, pertanto sarà inosservabile per alcuni giorni. Poi Venere apparirà nel cielo del mattino, visibile sull’orizzonte orientale alle luci dell’alba. Progressivamente il pianeta anticiperà la sua comparsa in cielo e a fine mese sorgerà circa due ore prima del Sole. Sarà dunque facile da osservare, come astro più brillante del mattino, nella costellazione del Toro, dove rimarrà per tutto il mese di giugno. Da non perdere la mattina del 19 giugno, in orario diurno, una occultazione del pianeta da parte della Luna, visibile da alcune regioni del Nord.

Marte: il pianeta diventa gradualmente più osservabile nel corso del mese, anticipando l’orario del suo sorgere. Marte si scorge in cielo a Sud-Est nella seconda parte della notte, alla comparsa delle prime luci dell’alba. Il pianeta completerà il suo percorso nella costellazione dell’Acquario fino al 25 giugno. Negli ultimi giorni del mese inizierà ad attraversare i Pesci.

Giove: il pianeta è visibile a inizio mese nella seconda parte della notte. Anticiperà sempre più il proprio sorgere e nella seconda parte di giugno sarà possibile osservarlo basso sull’orizzonte a Sud-Est, già prima della mezzanotte. Durante la notte lo vedremo culminare a Sud e infine calare a Sud-Ovest al sorgere del Sole. A giugno Giove si trova ancora nella costellazione del Sagittario.

Saturno: le condizioni di osservabilità di Saturno sono molto simili a quelle di Giove. I due pianeti giganti formano un coppia che ci accompagnerà per diversi mesi nel cielo notturno. Saturno sorge appena più tardi di Giove. Rispetto a quest’ultimo è meno luminoso e lo si può riconoscere facilmente alla sua destra nelle ore centrali della notte. Il pianeta si trova nella costellazione del Capricorno.

Urano: il pianeta appare a Est nelle ore che precedono il sorgere del Sole. Durante il mese di giugno anticiperà l’orario del suo sorgere e ad aumentare la sua altezza sull’orizzonte orientale, dove sarà possibile individuarlo tra le prime luci dell’alba. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo, pertanto per osservarlo è necessario un telescopio. Urano si trova ancora nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: osservabile nella seconda parte della notte, Nettuno appare a Sud-Est nelle ore che precedono il sorgere del Sole. Le condizioni di osservabilità sono analoghe a quelle di Marte, con cui sarà in congiunzione il 12 giugno. Per la sua bassa luminosità, inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo, per scorgere Nettuno occorre il telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove rimarrà per un lungo periodo di tempo, fino al 2022.

Plutone: le condizioni di osservabilità di Plutone sono praticamente identiche a quelle di Giove, con cui sarà in congiunzione il 30 giugno. Verso la fine del mese il pianeta sarà osservabile praticamente per tutta la notte. Plutone è estremamente meno luminoso di Giove, pertanto è indispensabile ricorrere ad un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad individuarlo. Plutone rimarrà nella costellazione del Sagittario ancora per alcuni anni, fino al 2023.

Giove (iStock)

Le congiunzioni del mese di giugno

Luna – Giove – Saturno: intorno alla mezzanotte tra l’8 e il 9 giugno a Sud-Est vedremo sorgere uno spettacolare terzetto di astri, formato dalla Luna e dai pianeti Giove, nella costellazione del Sagittario, e Saturno, nel Capricorno.

Luna – Marte: nella seconda parte della notte tra il 12 e il 13 giugno, la Luna accompagnerà il pianeta rosso nella costellazione dell’Acquario.

Luna – Venere: all’alba del 19 giugno una sottilissima falce di Luna calante sorgerà insieme a Venere, appena tornata nel cielo del mattino, nella costellazione del Toro, sotto le Pleiadi.

Congiunzione tra Venere e la Luna crescente (iStock)

Costellazioni

Nel mese di giugno, in tarda serata sarà possibile osservare sull’orizzonte a Sud-Est la costellazione dello Scorpione: ha un disegno inconfondibile, con le tre stelle a destra, quasi allineate in verticale, che rappresentano le chele dell’animale. Più a sinistra, appare in cielo la brillante stella Antares, una supergigante rossa. La costellazione prosegue con le stelle che ne rappresentano il resto del corpo dello Scorpione e la lunga coda, che termina con il pungiglione.

La particolarità delle costellazioni zodiacali estive è che sono molto più basse sull’orizzonte rispetto a quelle invernali. Pertanto, è una sfida per gli osservatori del cielo riuscire a scorgere tutte le stelle dello Scorpione, così basse da essere spesso in parte nascoste dai rilievi all’orizzonte o dalle foschie serali. L’ideale è osservare la costellazione nelle notti chiare, sul mare, verso Sud, intorno alla mezzanotte.

Più a destra nel cielo appare la Bilancia (l’unico oggetto inanimato delle 12 costellazioni dello zodiaco), mentre alla sua sinistra sorgerà il Sagittario. Mentre a Ovest si può osservare in successione il lento tramontare delle grandi costellazioni del Leone e della Vergine. L’Ofiuco è una vasta costellazione situata sopra lo Scorpione, ma poco spettacolare a causa dell’assenza di stelle particolarmente luminose. L’Ofiuco gode di una certa notorietà per il suo ruolo di “tredicesima costellazione zodiacale”: il Sole, una volta sfiorata la parte superiore della costellazione dello Scorpione, prosegue il suo cammino nell’Ofiuco, che quindi risulta essere la 13a costellazione a trovarsi sul suo cammino lungo lo Zodiaco.

Alte nel cielo si possono osservare le due stelle più brillanti del cielo estivo: la più occidentale è Arturo, nella costellazione del Bootes, mentre più a oriente si trova Vega, che fa parte della piccola costellazione della Lira. Questa costellazione insieme al Cigno e all’Aquila forma un ampio triangolo che occupa la porzione più elevata della volta celeste per tutto il periodo estivo.

Il cielo settentrionale è, come sempre, caratterizzato dalle due Orse, Maggiore e Minore. Volgendo lo sguardo verso la Stella Polare, che nell’Orsa Minore ci indica la direzione del Nord, vedremo l’Orsa Maggiore dominare il cielo a Nord-Ovest. Dalla parte opposta rispetto alla Stella Polare, a Nord-Est, possiamo riconoscere Cassiopea e Cefeo.

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iStock

Stelle cadenti di giugno 2020

Nel mese di giugno le ore di oscurità sono inferiori e il numero di meteore basso. Non sono presenti sciami meteorici importanti, ma solo correnti minori, con meteore lente e poco luminose. Pertanto non ci sono grandi occasioni per osservare le stelle cadenti. Sempre in questo mese, poi l’osservazione è disturbata anche dalla presenza dei satelliti artificiali, sono visibili per quasi tutta la notte, poiché il Sole non va sotto l’orizzonte di molto.

La prima parte del mese, inoltre, sarà sfavorevole all’osservazione delle stelle cadente a causa della presenza della Luna, che sarà piena il 5 giugno. Pertanto, solo dopo la prima decade del mese si potrà osservare meglio il cielo notturno a caccia di qualche meteora.

A giugno 2020 le omega Scorpidi (max 2/3 giugno), le chi Scorpidi (max 5 giugno), componenti della stessa corrente che spesso producono brillanti meteore, e le tau Erculidi (max 3 giugno), originate dalla cometa Schwassmann-Wachmann 3, si potranno osservare solamente prima del crepuscolo mattutino.

Verso la metà del mese si potrà provare ad osservare il cielo nelle regioni del Dragone e della Lira. Qui sono presenti due radianti distanti una ventina di gradi, ritenuti da alcuni collegati tra loro, quello delle Liridi, originate dalla cometa 1915 Mellish, e quello delle xi Draconidi, che negli anni ha mostrato degli improvvisi e brevi exploit di meteore. Le Liridi furono scoperte nel 1966, ma in realtà esistono testimonianze di questo radiante già nelle osservazioni italiane di metà dell’800. La loro frequenza è variabile secondo la posizione della cometa che le origina. Quest’anno, il momento di probabile maggiore attività di entrambe le correnti sarà durante la notte del 15/16 giugno, quando la Luna sarà del tutto assente, facilitando le osservazioni.

Nello stesso periodo di giungo, in prossimità dell’eclittica tra l’Aquila e l’Ofiuco, saranno attivi alcuni interessanti radianti minori: le Aquilidi (max 16 giugno), originate probabilmente dalla cometa 1618 II, le theta Ofiuchidi (max 16 giugno) e le lambda Sagittaridi (max 19/20 giugno).

A fine mese, in particolare nelle notti del 26/27 e del 27/28 giugno, si potrà controllare l’attività delle Bootidi, una corrente irregolare che nel 1998, dopo decenni di inattività, ha mostrato una inattesa ed eclatante apparizione (oltre 100 meteore/h), causata dal passaggio della Terra in una nube di residui della cometa Pons-Winnecke. Quest’anno si potranno osservare favorevolmente da poco prima della mezzanotte fino alle prime luci dell’alba.

Per ulteriori informazioni: www.uai.it/sito/news/uai-divulgazione/cielo-di-giugno-2020

Cielo notturno (Pixabay)
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