Cina, torna l’incubo Coronavirus: 100 milioni di persone in lockdown

Mentre l’Italia prova timidamente a ripartire, in Cina torna l’incubo del contagio per 100 milioni di persone sottoposte nuovamente al lockdown.

Sembrava che tutto fosse finito, o per lo meno che ci sarebbe stato un periodo di tranquillità prima che si tornasse nuovamente alla situazione iniziale. La Cina era riuscita a contenere il contagio ed era ripartita, con numeri sempre incoraggianti. Ora, però, è tornata la paura: sono stati scoperti diversi focolai nella zona nord-est del Paese asiatico che hanno spinto le amministrazioni locali a imporre nuovamente il lockdown.

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La provincia che desta maggiore preoccupazione è quella di Jilin, dove proprio il 18 maggio (quello in cui in Italia è stato dato il via libera alla circolazione) sono state chiuse nuovamente le scuole, è stato sospeso il trasporto pubblico e migliaia di persone sono state poste in quarantena. La nuova esplosione di casi preoccupa l’amministrazione e spaventa la popolazione che non si sente più al sicuro.

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Cina, torna l’incubo Coronavirus: “Non ci sentiamo più sicuri”

Intervistato da Bloomberg, Fan Pai, commerciante di Liaoning, spiega: “Non ci sentiamo più al sicuro. I bambini che giocano fuori indossano di nuovo le mascherine e gli operatori sanitari stanno camminando con indumenti protettivi. È frustrante perché non sappiamo quando finirà questa storia”. Nella città di Jilin è stata imposta la quarantena ad 8 mila persone, a Shenynag chiunque arrivi in città deve stare 3 settimane in isolamento, mentre a Shulan si parla di tornare al vero e proprio lockdown.

Ovunque ci siano casi o presunti tali, i governi impongono la quarantena agli interi palazzi. Una sola persona per famiglia può uscire di casa  a fare la spesa, esattamente come succedeva pochi mesi fa. L’obiettivo è quello di evitare che i nuovi focolai costringano ad una nuova chiusura di tutto il Paese. Misura che si renderebbe necessaria qualora il contagio tornasse a diffondersi.

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