Ryanair, coronavirus: non applicheremo le regole di distanza

Il patron della compagnia low cost Ryanair sulle regole di distanziamento sociale in aereo

Volo Ryanair

Di sedili vuoti e distanze sociali sugli aerei per contenere la diffusione di coronavirus non ne vuole sapere il patron di Ryanair, Micheal O’Leary. Con la sua consueta schiettezza in un’intervista al Finacial Times il numero uno della compagnia low cost ha bocciato senza mezze misure le misure di distanziamento previste per i viaggi in aereo. E non solo ha affermato che se fosse obbligatorio mantenere un sedile vuoto per ogni fila o disporre i passeggeri a scacchiera gli aerei Ryanair non volerebbero. La Ryanair quindi non si confermerà alle ‘stupide regole di distanziamento sociale’.

Ryanair e coronavirus: voli previsti per giugno

Quando la pandemia di coronavirus è scoppiata in tutta Europa Ryanair è stata una delle prime compagnie a prendere la decisione di fermarsi fino a fine maggio. Nessuna temporanea sospensione o riduzione dei voli, ma una netta scelta. Tutte le altre compagnie, tranne quelle di bandiera che assicurano voli di rimpatrio, hanno poi fatto lo stesso.

Al momento quindi la flotta di Ryanair è parcheggiata in diversi aeroporti. Sul sito della compagnia si legge che la compagnia in ottemperanza alle restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus ha sospeso tutti i suoi voli fino a data da destinarsi.

“Offriamo voli di emergenza e voli medici a tutti i governi europei e continuiamo ad avere alcuni voli da e per l’Irlanda, la Gran Bretagna e l’Europa per situazioni di emergenza – si legge sul sito – Questi pochissimi voli sono a disposizione di passeggeri e delle famiglie che necessitano di voli urgenti per condizioni di emergenza.

Non si sa ancora quando potranno riprendere i viaggi, ma si stanno già ipotizzando quelle che saranno le regole per il trasporto aereo ai tempi del coronavirus. L’Italia seguendo le indicazioni dell’OMS ha preparato una bozza di quelle che saranno le misure e lo stesso faranno gli altri Paesi. La parola d’ordine è sempre quella del distanziamento sociale che nel caso di aerei o treni o pullman si traduce nel distanziare i passeggeri lasciando alcuni sedili vuoti. Una soluzione che ovviamente impatta economicamente sui gestori che avranno aeromobili con meno del 50% di passeggeri. Un’alternativa proposta da un’azienda italiana che si occupa degli arredi degli aerei sono i divisori in plexiglass fra i sedili.

Per il momento il patron della Ryanair ha sentenziato sulle misure di distanziamento, ma senza di quelle o senza delle valide alternative nessun aereo potrà alzarsi in volo.

Autore: Cini Silvia

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