Enzo Biagi, chi era il famoso giornalista italiano: carriera e curiosità

Chi era il famoso giornalista italiano Enzo Biagi: carriera e curiosità, dagli esordi al successo, gli ultimi anni di vita, l’editto bulgaro, la morte.

(screenshot video)

Nato nel piccolo borgo appenninico di Pianaccio, nell’agosto 1920, Enzo Biagi all’età di nove anni si trasferì a Bologna, dove il padre Dario lavorava già da qualche anno come vice capo magazziniere in uno zuccherificio.

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Raccontò che l’idea di diventare giornalista nacque in lui dopo aver letto Martin Eden di Jack London: da giovane studente di ragioneria, diede alle stampe con alcuni coetanei il giornale Il Picchio, che venne censurato dal fascismo.

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Enzo Biagi, dagli esordi al grande successo

Nel 1937, all’età di diciassette anni, cominciò a collaborare con il quotidiano bolognese L’Avvenire d’Italia, occupandosi di cronaca, tre anni dopo arrivò al Resto del Carlino. Nel dicembre 1943 si sposò con Lucia Ghetti, maestra elementare. Poco dopo fu costretto a rifugiarsi sulle montagne, dove aderì alla Resistenza combattendo nelle brigate Giustizia e Libertà legate al Partito d’Azione. In realtà, il suo apporto alla causa fu logistico: prima staffetta e poi redattore di un giornale partigiano, Patrioti. Nell’immediato dopoguerra, seguì come inviato speciale il Giro d’Italia, quindi nel 1947 partì per la Gran Bretagna dove raccontò il matrimonio della futura regina Elisabetta II.

A partire dai primi anni Cinquanta, iniziò una lunga collaborazione con il settimanale Epoca, seguendo il caso della morte di Wilma Montesi. Questo fatto diede ampia notorietà al settimanale. Dopo i fatti di Reggio Emilia, su pressioni del governo Tambroni, Enzo Biagi lascia il settimanale, ma un anno dopo arriva l’approdo in Rai. Nella televisione pubblica diventa direttore del Telegiornale e nel marzo del 1962 lancia il primo rotocalco televisivo della televisione italiana: RT Rotocalco Televisivo. Alterna le collaborazioni in Rai con quelle coi grandi quotidiani nazionali e diventa così il più celebre giornalista italiano del Novecento. Nel 1995 iniziò a condurre la trasmissione Il Fatto, un programma di approfondimento dopo il TG1.

Dall’editto bulgaro alla morte di Enzo Biagi

Per il suo ruolo di intellettuale scomodo finì sotto la lente del cosiddetto “editto bulgaro”, un noto discorso pronunciato da Silvio Berlusconi a Sofia. Negli stessi anni, dovette confrontarsi con la morte della moglie Lucia il 24 febbraio 2002 e della figlia Anna il 28 maggio 2003. Tornò in tv con RT Rotocalco Televisivo il 22 aprile 2007, ma nel giro di qualche tempo le sue condizioni di salute non gli consentirono di portare avanti quel programma. Enzo Biagi morì il 6 novembre 2007 a 87 anni.

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