Emergenza Coronavirus: ecco cosa sta succedendo nel resto del mondo

Il fenomeno Coronavirus sta tenendo col fiato sospeso non solo l’Italia, ma il mondo intero: lo dimostra l’andamento dei contagi nei principali Paesi. 

La pandemia da Coronavirus ha ormai superato il milione di persone contagiate nel mondo – a dirlo sono i calcoli realizzati sulla base dei dati ufficiali – con un numero di morti che si avvia verso quota 55mila. Gli Stati Uniti sono tra i più colpiti: il solo Stato di New York ha registrato 526 decessi nelle ultime 24 ore, l’aumento giornaliero finora più alto. E in Europa la situazione resta gravissima: la Spagna ha appena superato l’Italia per numero di contagi (117mila) e potrebbe estendere il lockdown fino al prossimo 26 aprile. Nel frattempo a Wuhan, dopo il respiro di sollievo dei giorni scorsi, scatta di nuovo l’allerta e le autorità invitano gli abitanti a rimanere a casa.

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Come si “muove”  il Coronavirus da un capo all’altro del globo

A preoccupare di più, come accennato, è la situazione in America. Non a caso la Casa Bianca è orientata a raccomandare agli americani di indossare una mascherina chirurgica o altra protezione (per esempio sciarpe o bandane) per coprire naso e bocca in pubblico. Il presidente Donald Trump ha invocato il Defense Production Act (una legge risalente alla Guerra di Corea che consente di controllare le industrie strategiche per la difesa del Paese) per imporre alle società 3M la produzione di mascherine mediche, quanto mai necessarie.

Quanto alla Spagna, i contagi da Coronavirus sono saliti a 117.710, un numero al momento superiore a quello dell’Italia, mentre i decessi – stando ai dati del ministero della Sanità – sono 10.935 dall’inizio dell’epidemia, +932 in 24 ore. Ieri il contatore dei contagi segnava 110.238, con oltre 56mila pazienti ricoverati in ospedale. Intanto i cittadini di Wuhan, da cui l’emergenza Coronavirus è partita, sono stati informati della necessità di rafforzare “le misure di auto-tutela”, restando a casa ed evitando di uscire se non per necessità al fine di scongiurare la ripresa dei contagi. Solo l’8 aprile sarà allentato lo stop ai viaggi in uscita. E in Iran sono stati registrati altri 134 morti, per un totale di 3.294, e 2.715 nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore (53.183 in tutto).

Fa discutere, ma per altri motivi, il caso della Svezia, che nonostante l’aumento dei contagi non intende cambiare la sua strategia del “buon senso”, ovvero nessun lockdown per la popolazione che può ancora frequentare bar, ristoranti e locali notturni (quasi) come prima. “Non stiamo facendo finta di nulla, chiediamo alla popolazione di essere responsabile e di seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie”, ha dichiarato la ministra della Salute, Lena Hallegren. Su una popolazione di 10,3 milioni di persone i positivi sono al momento 6.078 e le vittime 333, un tasso di mortalità decisamente più alto rispetto ai Paesi vicini che hanno adottato misure più rigide.

In questo scenario internazionale, l’assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che invita alla “cooperazione internazionale” e al “multilateralismo” per combattere il Coronavirus, con buona pace della contrarietà della Russia e di altri quattro paesi. Il testo sottolinea anche “la necessità di rispettare pienamente i diritti umani” e denuncia “ogni forma di discriminazione, il razzismo e la xenofobia nella risposta da dare alla pandemia”.

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