Sperimentazione in Italia di Avigan, un farmaco antivirale giapponese: c’è il via libera di Aifa, ma chi lo produce ha dubbi sull’efficacia.
Molto si discute sul via libera dell’Aifa per la sperimentazione di Avigan. Dopo il Veneto e il Piemonte, anche dagli Spedali Riuniti di Brescia sembrano pronti a far partire la sperimentazione. Lo ha annunciato il professor Castelli, direttore dell’Unità di Malattie Infettive.
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Ma i primi ad avere dubbi sulla sua sperimentazione sembrano essere proprio i produttori, ovvero l’azienda giapponese Fujifilm Toyama Chemical.
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L’azienda che produce Avigan e i dubbi sulla sperimentazione
Chiaki Hasegawa, responsabile pubbliche relazioni della Fujifilm Toyama Chemical, in una intervista alla DIRE è netta: “Siamo molto sorpresi della possibilità che il nostro farmaco possa essere testato in Italia nella attuale pandemia da coronavirus. Il fatto che strutture italiane possano considerare di avviare sperimentazioni estese o un possibile utilizzo ci preoccupa molto. anche perché i test di cui si parla riguardano la versione cinese di questo farmaco e non ci sono ancora sufficienti sperimentazioni su pazienti non giapponesi”.
Quindi aggiunge: “Al momento non esistono prove scientifiche cliniche che dimostrino l’efficacia e la sicurezza di Avigan contro Covid-19 nei pazienti”. Mario Lavizzari, Corporate senior director di Fujifilm Italia, è sulla stessa lunghezza d’onda: “L’azienda non è in grado di divulgare alcun piano per l’uso di Avigan in altri Paesi. Sappiamo anche che il Favipiravir (versione generica) è stato somministrato a pazienti Covid-19 in Cina. Fujifilm non ha svolto alcun ruolo nelle ricerche di cui sopra e non è quindi in grado di commentare questi risultati”.