Bergamo, il dolore di Luca per la morte del padre: “Non so dove abbiano portato il suo corpo”

Bergamo, il dolore di Luca per la morte del padre: “Non so dove abbiano portato il suo corpo”. Le parole di chi ha visto morire i propri cari a causa del Coronavirus e ora vive il dramma dopo la scomparsa delle persone a cui era più legato.
dolore di Luca

La sua storia è quella di tantissimi che in queste ore stanno perdendo i propri cari a causa del dilagare nel nostro Paese del contagio da Coronavirus. Ecco la straziante vicenda di Luca nella zona dove il virus ancora oggi non lascia tregua.

Leggi anche –> Coronavirus, il caso Alzano Lombardo: “Ospedale non venne sanificato”

Leggi anche –> Giuseppe Conte: sul Coronavirus ultimatum all’Europa

Bergamo, il dolore straziante di Luca per la morte del padre: “Non so dove sia il suo corpo”

Luca Fusco ha 58 anni ed è un commercialista. Luca, come moltissime altre persone in queste stesse ore, è vittima, come i propri cari, del dramma che sta portando il Coronavirus nel nostro Paese. Dopo la morte del padre infatti, Luca non sa dove sia stato portato il suo corpo. E come la sua, di storie così ce ne sono tantissime.

Se vuoi conoscere tutte le notizie in tempo reale CLICCA QUI

Luca vive a Bergamo, una delle zone della nostra Penisola maggiormente colpita dall’ondata di contagi. E proprio qui alcuni giorni fa è morto il padre di Luca. Quest’ultimo ha raccontato la sua straziante storia attraverso un video pubblicato su Facebook. “Ho perso mio padre per il Coronavirus. Ancora adesso non so dove sia finito, se sia stato cremato o portato a Cuneo, a Ferrara o in quale città”, spiega nel video Luca, che racconta un dramma che stanno purtroppo vivendo moltissime famiglie in questo periodo. “Non lo hanno nemmeno vestito”, prosegue Luca nel suo racconto, “lo hanno semplicemente spostato dal letto e messo in una bara e ora non so nemmeno dove sia”.

Il 58enne ha inoltre affermato che chi non vive a Bergamo non può capire la situazione. Tutta la popolazione ha un amico o un parente morto a causa del virus o in terapia intensiva.
Luca ha creato un gruppo su Facebook per lanciare un appello. “Non voglio che questa cosa si ripeta”, spiega Luca, “Vogliamo solo giustizia”. Qualcuno secondo Luca dovrà rispondere di quanto sta accadendo davanti ad un giudice.

dolore di Luca

Impostazioni privacy