Coronavirus Italia, tornano a salire vittime e contagi: “Ma c’è speranza”

“Un barlume di speranza”, così la portavoce Oms da Ginevra commenta i dati sui contagi da Coronavirus in Italia in questi giorni.

(CARLO HERMANN/AFP via Getty Images)

Sono in tutto 6820 le vittime da Coronavirus in Italia, 743 più di ieri. In terapia intensiva, invece, ci sono circa 3.500 malati. Lo riporta il tradizionale bollettino dei contagi da Coronavirus in Italia delle 18.00, a cura della Protezione Civile. Sale di nuovo sopra i 5mila il dato giornaliero dei nuovi contagiati.

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Negli ultimi due giorni, da sabato 21 a lunedì 23, ci sono stati circa 1.700 nuovi contagi in meno. Ieri i nuovi contagiati erano in tutto 4.789, un dato che anche per oggi lasciava ben sperare.

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I dati dei contagi da Coronavirus in Italia: “Un barlume di speranza”

(MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Nel frattempo da Ginevra la portavoce dell’Oms Margaret Harris ha sottolineato che in Italia “c’è un barlume di speranza. Negli ultimi due giorni abbiamo visto un minor numero di nuovi casi e di morti, ma è ancora molto, molto presto” per fare valutazioni ottimistiche. I numeri sono contrastanti: al Nord il virus sembra rallentare, al Centro Sud, la situazione non è chiara: nelle Marche ad esempio, il numero di nuovi contagi giornalieri è altalenante e dopo il calo di ieri, nelle ultime 24 ore sono nuovamente saliti da 127 a 185.

Preoccupa anche quanto avvenuto nel Palermitano, dove 69 persone sono state contagiate in una casa di riposo. Preoccupante anche il dato dei 1800 under 30 in cura per polmonite nel bergamasco e infine il numero di 94 medici del Lazio contagiati. Per tale ragione, Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, ha rilanciato: “Tutti i cittadini stano facendo enormi sacrifici, li ringraziamo per questo ma non basta ringraziarli. È giusto essere con loro il più chiari possibili, non dobbiamo minimizzare i problemi che stiamo affrontando. È davvero importante attenersi alle disposizioni che il governo ha dato, vi imploriamo di rispettarle”. Arcuri ha parlato di un nemico forte, invisibile e sconosciuto.

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