Coronavirus Italia | sperimentato con successo farmaco per artrite reumatoide

Coronavirus Italia farmaco, a Napoli messa in atto una sorta di trattamento sperimentale su due pazienti affetti da forte polmonite Covid-19.

Coronavirus Italia farmaco
Coronavirus Italia sperimentato farmaco per curare due polmoniti da Covid 19 FOTO viagginews

In merito alla situazione Coronavirus Italia, giunge notizia di una applicazione inedita di un farmaco attualmente in commercio per curare l’artrite reumatoide su due pazienti affetti da Covid-19. L’aggiornamento viene riportato anche da ‘La Repubblica’.

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In un comunicato diffuso da Azienda ospedaliera dei Colli ed Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale si apprende quanto segue. “Due pazienti affetti da polmonite severa Covid 19 hanno ricevuto un trattamento con Tocilizumab, un farmaco off label anti interluchina 6, solitamente utilizzato nella cura dell’artrite reumatoide ed è farmaco di elezione nel trattamento della sindrome da rilascio citochimica dopo trattamento con le cellule CAR-T. Già a distanza di 24 ore dalla infusione, sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo”. I medici coinvolti suggeriscono comunque cautela, anche per non alimentare illusioni che potrebbero risultare vane.

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Coronavirus Italia farmaco, risultati incoraggianti “ma no a false speranze”

La nota continua. “La somministrazione avvenuta nella giornata di sabato ed avviata per la prima volta in Italia, è stata possibile grazie a una stretta collaborazione tra il direttore della Uoc di Oncologia dell’Azienda ospedaliera dei Colli, Vincenzo Montesarchio ed altri soggetti. Tra questi, il direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto “Pascale” di Napoli, Paolo Ascierto. Insieme al virologo Franco Buonaguro e alcuni medici cinesi, tra cui Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China e il team composto da tutto il personale del Cotugno. E che ha visto in prima linea, tra gli altri, Rodolfo Punzi, direttore del dipartimento di Malattie infettive e urgenze infettivologiche. Poi ancora Roberto Parrella, direttore della Uoc Malattie infettive ad indirizzo respiratorio. Fiorentino Fragranza, direttore della Uoc Anestesia rianimazione e terapia intensiva”.

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“In Cina trattamento simile avvenuto su 21 pazienti”

La lista dei professionisti prosegue. “Vincenzo Sangiovanni, direttore della Uoc Infezioni sistemiche e dell’immunodepresso; Nicola Maturo, responsabile del Pronto Soccorso infettivologico del Cotugno e Luigi Atripaldi, direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia. Già a distanza di 24 ore dalla infusione, abbiamo visto incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo”, come fanno sapere Montesarchio e Ascierto. “In Cina sono 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che si effettua con un’unica somministrazione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati”.

Sembra probabile l’applicazione di questo percorso su altri casi gravi

Possibile che questa terapia praticamente da definire sperimentale venga estesa ad altri ricoverati da Coronavirus Italia con quadro clinico critico. Il comunicato finisce così. “In un momento come questo è di fondamentale importanza unire le forze e le esperienze dei nostri migliori professionisti. Per potenziare al massimo il sistema sanitario regionale. E per dotarci di tutti gli strumenti necessari per fornire ai pazienti affetti da Covid-19 tutte le cure necessarie. Ringraziamo tutto il personale delle strutture ospedaliere coinvolte che, con rapidità e grande preparazione, hanno attivato tutte le procedure necessarie per garantire ai pazienti ogni strada percorribile nel percorso terapeutico”.

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