15enne ucciso a Napoli, carabiniere indagato per omicidio volontario

Il carabiniere che ha ucciso il 15enne a Napoli durante un tentativo di rapina è stato indagato dal pm per omicidio volontario.

(Facebook)

Non c’è legittima difesa e si tratterebbe di omicidio volontario: questa l’accusa al carabiniere che ha ucciso il 15enne a Napoli durante un tentativo di rapina.

Leggi anche –> Napoli: 15enne tenta rapina a carabiniere e viene ucciso, ospedale devastato

Divergono le versioni di famiglia del giovane ucciso e quella del carabiniere. Quest’ultimo sostiene di aver reagito alla pistola puntata addosso: ha anche affermato di aver sentito “scarrellare” l’arma, che però è poi risultata finta.

Leggi anche –> Napoli, carabiniere uccide rapinatore 16enne: “Mi puntava la pistola”

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI!

La morte del 15enne ucciso dal carabiniere a Napoli

La versione della famiglia del giovane, attraverso i suoi legali, è che il ragazzo sarebbe scappato e sarebbe stato colpito all’altezza della nuca, quindi di spalle mentre provava la fuga. Per la morte di Ugo R., 15 anni, incensurato, adesso si indaga dunque per omicidio volontario e c’è un solo iscritto nel registro degli indagati: il carabiniere di stanza a Bologna che gli ha sparato.

L’iscrizione rappresenta un atto dovuto, anche a tutela del militare, in vista dell’autopsia. Si apprende intanto che Ugo R. in tasca aveva un Rolex e una catenina. Probabilmente si tratta della refurtiva di un precedente colpo messo a segno sempre nella notte tra sabato e domenica. Nel frattempo, sui social l’hashtag #IoStoColCarabiniere è in cima ai trends di Twitter, dimostrando come gran parte dell’opinione pubblica si sia schierata con il militare dell’Arma.

Impostazioni privacy