Stefano Gheller ci ripensa: “non voglio più il suicidio assistito”

Stefano Gheller, malato di distrofia dalla nascita, aveva annunciato di voler andare in Svizzera per sottoporsi al suicidio assistito, ma grazie alla comunità di amici su Facebook si sente rinato. 

Stefano Gheller, Venezia, 47 anni, voleva morire. L’uomo è affetto da distrofia facio-scapolo-omerale dalla nascita e sa che nel suo futuro non ci saranno miglioramenti. Così come non ce ne sono per sua madre Elisa, anni 70, che è allettata con la tracheotomia. Due mesi fa Stefano aveva contattato la clinica Dignitas per sottoporsi al suicidio assistito, a seguito di un tentato furto nella sua casa popolare di Cassola, dove vive con la sua badante.

Dal furto agli amici di Facebook

Stefano si era sentito vulnerabile e fragile e da lì era partito lo sfogo sul Gionale di Vicenza. La sua storia aveva toccato molte persone che, oltre ad aggiungerlo su Facebook, dove conta oltre 1.500 amici, lo hanno contattato anche nella vita reale, invitandolo a casa, a concerti, addirittura al pranzo di Natale. E Stefano a quel pranzo c’è andato insieme a sua sorella Cristina, di anni 45, affetta dalla sua stessa malattia. Sentendo l’affetto delle persone Gheller si sente meno solo e ha ricominciato a sognare: vuole visitare New York, conoscere Madonna e andare all’Arena di Verona a un concerto di Marco Masini.

Anche il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, si è interessato alla sua storia. Stefano dice di non aver accantonato, però, il pensiero del suicidio assistito, ma finché riuscirà a vivere con dignità, continuerà a preferire la vita alla morte. La sua vita, però, non è facile: prende una pensione di invalidità di 290 euro, l’accompagnamento di 550 euro, la reversibilità del padre di 200 euro e la Regione Veneto gli dà 800 euro per la badante, che non copre un’assistenza h24. Nella vita di Stefano, a un certo punto, c’è stato anche il matrimonio. La data era fissata e i preparativi erano pronti, ma poi la sua compagna ci ha ripensato. Oggi Stefano è solo, ma non è spaventato dal futuro.

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