Coronavirus: troppe bufale sul virus cinese, ecco la verità

Si sono diffuse su internet moltissime bufale e fake-news riguardo al Coronavirus cinese, ecco a cosa NON dobbiamo credere.

Mentre la città cinese di Wuhan è stata blindata per limitare il contagio del coronavirus, sul web si sono diffuse moltissime bufale e fake-news. Purtroppo contenerle ed eliminarle non è facile, ma vediamo che cosa hanno appurato i fact-checker online, italiani e internazionali, al momento.

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Coronavirus: 5 fake news

Il virus NON è stato creato in laboratorio | Una delle teorie del complotto che più si è diffusa negli ultimi giorni è quella di chi sostiene che il virus sia stato creato in laboratorio, e che ne sia anche già stato sviluppato il vaccino. Questa versione sull’origine del Coronavirus Wuhan è stata diffusa per la prima volta sui social network negli Stati Uniti, e poi diffusa in tutto il mondo. La teoria è stata presto smentita dalle principali organizzazioni di fact-checkers come Politifacts, Factcheckers.org e Lead Stories. L’argomentazione principale di chi ancora ci crede si basa su un brevetto relativo a un Coronavirus, depositato presso l’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti: il brevetto esiste, ma è in realtà relativo al Coronavirus che ha causato l’epidemia di SARS nel 2002. E’ presto circolata in rete anche una presunta fotografia dell’ingegnere chimico che avrebbe lavorato alla creazione del virus. In realtà nella foto era ritratto uno YouTuber spagnolo, Raul Alvarez, in passato già vittima di accuse infondate come quella di aver appiccato fuoco a Notre Dame e aver dato il via agli incendi in Amazzonia.

NON esiste ancora un vaccino per il Coronavirus | Non regge nemmeno la tesi che sostiene l’esistenza di un vaccino per il Coronavirus, diffusa da alcuni account Facebook statunitensi e smentita da Lead Stories. Secondo chi ci crede, il diffondersi del Coronavirus sarebbe una strategia delle case farmaceutiche per aumentare i profitti vendendo il vaccino. Il vaccino invece, purtroppo, non c’è. Nonostante l’identità del genoma del virus sia di dominio pubblico, lo sviluppo di un antidoto potrebbe richiedere tempi molto lenti.

Come NON può essere trasmesso il Coronavirus | Non è vero che il Coronavirus sia stato frutto di un esperimento sfuggito di mano agli scienziati, e che si sia diffuso attraverso un ricercatore infettato durante un incidente di laboratorio. Questa fake news è stata diffusa da un ex ufficiale dell’Intelligence israeliana in un’intervista al Washington Times, ed è stata riportata anche da alcune testate informative in Italia. Tuttavia le indagini dei fact-checker italiani di Pagella Politica hanno dimostrato che la tesi non ha alcun fondamento. In diversi Paesi è circolata la notizia che il contagio avverrebbe tramite cibo cinese. La notizia è stata smentita in Italia dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Le ipotesi sull’animale che ha veicolato la prima trasmissione all’uomo sono molte, si parla di serpenti, pipistrelli, suini, bovini, ma al momento non c’è ancora nessuna certezza.

NON fidatevi dei rimedi online | Numerosi rimedi contro il Coronavirus sono stati consigliati online, ma la maggior parte di questi sono del tutto inefficaci. A Taiwan il Fact-Chek Center ha rintracciato e smentito almeno quattro rimedi preventivi falsi che circolavano sui social networks: l’etanolo, gli steroidi, l’acido acetico e l’acqua salata. Nessuno di questi previene il contagio. Gli unici consigli da seguire sono quelli forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e le precauzioni da attuare per chi viaggia nei Paesi dove il virus è più diffuso sono quelle diramate dal Ministero della Salute.

Attenzione ai falsi contagi | Il panico da pandemia ha generato anche molteplici segnalazioni di presunti contagi in tutto il mondo, rivelatesi fortunatamente false. Anche in Italia è stato lanciato tramite due messaggi vocali condivisi via WhatsApp un allarme su un caso di Coronavirus al Pronto Soccorso di Lecce. Il caso è stato raccontato e smentito da Open. Le uniche informazioni attendibili sulla diffusione del Coronavirus in Italia sono quelle diffuse dal Ministero della Salute, che al momento ha escluso la presenza del virus nel nostro paese. Al momento solo un caso a Napoli è considerato sospetto, e sono in corso le analisi necessarie.

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