M5S, Luigi Di Maio si dimette e avverte: “I peggiori nemici sono all’interno”

Nell’ufficializzare le proprie dimissioni da capo politico del M5S Luigi Di Maio spiega che “è il momento di rifondarsi” perché “i peggiori nemici sono all’interno” e “il governo deve andare avanti”.

Appuntamento al Tempio di Adriano di Roma: è qui che il leader del Movimento 5 Stelle annuncia le sue dimissioni da capo politico. Luigi Di Maio arriva sul palco con qualche minuto di ritardo rispetto alle previsioni e prende subito la parola. Parte dal tema dei facilitatori regionali, spiegando che renderanno possibile dare una risposta ai cittadini sul territorio, poi passa all’annuncio più atteso: “Da oggi inizia il percorso per gli Stati generali del Movimento. È giunto il momento di rifondarsi. Oggi si chiude un’era. Ho portato a termine il mio compito”.

Di Maio rivendica anche però di aver protetto il Movimento da “trappole e approfittatori”. E poi pronuncia una frase che la dice lunga sulle difficoltà di questi ultimi mesi: “I peggiori nemici sono all’interno”. Quindi si toglie un altro sassolino dalle scarpe: “Ho visto che dopo la notizia delle mie dimissioni il titolo di Atlantia è salito in borsa”. Ma questa, si affretta a precisare, “è la prova che i mercati non hanno capito nulla di noi”. E chiude con una nota di ottimismo: “Mi fido di chi verrà dopo di me. E credo che il governo deve andare avanti. I risultati arriveranno”.

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Le reazioni al discorso di Luigi Di Maio

Il primo ad aprire il valzer dei commenti è il senatore M5S Emilio Carelli, che chiede un applauso per Luigi Di Maio: “Questa è una giornata che passerà alla storia”, dice. “E il governo non rischia. Anzi, il cronoprogramma va avanti”. Adesso l’ipotesi è di affidare la reggenza del Movimento a Vito Crimi, membro anziano del comitato di garanzia, in vista degli Stati generali previsti nella metà di marzo. Ed è proprio Crimi a confessare che “mi sembra di essere tornato a 7 anni fa”, cioè quando, con Roberta Lombardi alla Camera, fu nominato capogruppo del M5S al Senato.

Vincenzo Spadafora, ministro per le Pari opportunità, che aveva anticipato l’annuncio di Di Maio, al termine del vertice con il ministro degli Esteri ha chiosato: “Dobbiamo proseguire uniti perché altrimenti, divisi ci condanniamo all’irrilevanza”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, invece, stamani ai microfoni di Rtl aveva dichiarato che “mi dispiacerà sul piano personale. Di Maio è stato tirato per la giacchetta…”.

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