Stelle cadenti di gennaio: arrivano le Quadrantidi

Stelle cadenti di gennaio: arrivano le Quadrantidi. Lo spettacolo nella notte tra il 3 e il 4 gennaio.

Stelle cadenti (iStock)

Tutti con lo sguardo rivolto al cielo questa notte, c’è da ammirare lo spettacolo delle Quadrantidi, le stelle cadenti di gennaio. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Leggi anche –> Meteo di inizio 2020: le previsioni del tempo in Italia

Stelle cadenti di gennaio: le Quadrantidi

Dopo un mese di dicembre un po’ sfortunato, a causa della Luna piena e del maltempo che hanno disturbato la pioggia meteorica delle Geminidi, forse saremo un po’ più fortunati in questi primi giorni del nuovo anno in fatto di stelle cadenti. Il cielo, nonostante qualche nuvola e velatura non dovrebbe ostacolare lo spettacolo delle Quadrantidi, le stelle cadenti di gennaio.

Il picco della pioggia di meteore è atteso proprio per questa notte, tra il 3 e il 4 gennaio, dopo la mezzanotte. Questo infatti sarà il momento in cui il radiante sarà più alto sull’orizzonte rendendo le stelle cadenti più visibili. Il vero picco, in realtà, sarà alle 10.00 del mattino (ora italiana) di sabato 4 gennaio, ovviamente impossibile da vedere. Pertanto è la seconda parte della notte quella in cui si consiglia di mettersi ad osservare il cielo e soprattutto nelle ore che precedono l’alba.

Se il cielo sarà libero, lo spettacolo è assicurato, anche perché per questo mese la Luna non darà fastidio, essendo ancora in fase crescente e al primo quarto. Lo sciame meteorico, poi, è uno dei più attivi dell’anno. Quindi ci sono maggiori possibilità di scorgere qualche stella cadente solcare il cielo.

Le Quadrantidi sono già attive da qualche giorno, dal 26 dicembre, e lo saranno fino al 13 gennaio prossimo. Tuttavia è nelle prossime ore che si avranno maggiori occasioni di vederle attraversare il cielo. Il periodo di maggiore attività è iniziato il 1° gennaio e proseguirà fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania, con il picco dello sciame meteorico tra il 3 e il 4 gennaio, come abbiamo detto.

Le stelle cadenti Quadrantidi sono chiamate anche Bootidi, perché sembrano irradiarsi da una zona posta all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote. La loro origine, comunque, non è ancora ben conosciuta. Secondo una teoria le Quadrantidi o Bootidi sarebbero frammenti si una cometa disintegrata, secondo un’altra proverrebbero dalla cometa Machholz_1, dalla 1491_Y1 migliaia di anni fa, oppure dall’asteroide 2003_EH1.

Stelle cadenti (iStock)

Come e dove osservare le Quadrantidi

Come spiegano gli esperti dell’UAI – Unione Astrofili Italiani, in Italia dal crepuscolo serale a mezzanotte il radiante da cui partono le Quadrantidi è molto basso, quasi tangente all’orizzonte, di conseguenza il numero delle stelle cadenti osservabili sarà estremamente ridotto. Solamente da mezzanotte all’alba, man mano che il radiante sale sempre più in altezza, diventa conveniente osservarle.

Riguardo alle zone da cui osservarle, dall’Italia centro settentrionale il radiante è visibile per tutta la notte, ma dal tramonto a mezzanotte risulta troppo basso per ottenere osservazioni soddisfacenti, occorre pertanto osservare da mezzanotte in poi per vedere via via aumentare il numero delle stelle cadenti. Per latitudini inferiori, all’incirca di Napoli, l’osservazione è ancor meno agevole, poiché il radiante risulta tramontare verso le 20h e quindi poco dopo sorgere nuovamente.

L’attività delle Quadrantidi è variabile di anno in anno, a causa delle perturbazioni del pianeta Giove. Il picco di attività è in genere molto acuto con meteore molto luminose e di durata molto breve.

Va detto poi, che il numero delle Quadrantidi in genere raggiunge stabilmente solo per circa quattro ore valori superiori alle 100 meteore/h e si mantiene sopra le 50 per quasi dieci ore. Questo significa che il 4 gennaio solo nelle ore finali della notte, poco prima dell’alba appunto, potremo osservare un certo numero significativo di queste meteore. Nelle notti lontane dal massimo, le meteore sono poco luminose e paiono irradiarsi da un’area di cielo assai diffusa, mentre durante la maggiore attività appaiono più brillanti e da un radiante più compatto.

Non solo Quadrantidi. Dall’UAI aggiungono che a gennaio sono attive anche alcune piogge meteoriche minori, per lo più con radianti vicini all’eclittica e quindi ormai diffuse, difficili da investigare, se osservate visualmente, a causa dell’esiguo numero degli eventi. Abbastanza produttiva di meteore è soprattutto la regione tra le costellazioni dei Gemelli, Cancro, Cane Minore e Idra. Si tratta di sciami visibili per l’intera notte, i cui radianti raggiungono ragguardevoli altezze sopra l’orizzonte, ma che producono poche meteore.

Ulteriori informazioni sul sito web dell’UAI.

Stelle cadenti (iStock)
Impostazioni privacy