Sergio Vessicchio chi è il giornalista radiato dall’albo per il commento sessista

Il Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha deciso di radiare Sergio Vessicchio per il commento sessista.

Il caso era scoppiato lo scorso marzo, quando Sergio Vessicchio, giornalista pubblicista e telecronista di Canalecinquetv, aveva commentato in modo sessista la presenza della guardalinee. L’allora collaboratore dell’emittente campana stava facendo la telecronaca della partita del campionato Eccellenza tra l’Agropoli e il Sant’Angelo, quando ad un tratto si è soffermato sulla presenza dell’assistente dell’arbitro.

Il commento nei confronti di Annalisa Moccia aveva disgustato gli spettatori che hanno segnalato immediatamente l’accaduto. Vessicchio l’aveva presa di mira chiedendo addirittura che la regia si soffermasse su di lei mentre ne parlava male: “Chiederei alla regia di inquadrare l’assistente donna, che è una cosa inguardabile. È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le squadre spendono migliaia di euro, una barzelletta della Federazione”.

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Sergio Vessicchio radiato dall’ordine dei giornalisti

In seguito all’accaduto, Vessicchio è stato licenziato dall’emittente ed è stato immediatamente sospeso dall’ordine dei giornalisti. Venerdì scorso è giunto un secondo provvedimento. Questa volta il Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha decretato la radiazione dall’albo del giornalista. Il provvedimento è stato ufficializzato con una nota in cui si legge: “Il Consiglio di disciplina territoriale, dopo approfondita istruttoria, come previsto dalla Legge, ha provveduto a radiare dall’Albo il giornalista pubblicista Sergio Vessicchio”.

Nella stessa viene ricordato come in precedenza era stata disposta la sospensione in attesa della delibera finale. Infine viene spiegato che la decisione è stata notificata alla Procura Generale della Corte d’Appello di Napoli. Il provvedimento è stato preso ai senzi dell‘articolo 55 della legge 69 del 1963: “La radiazione può essere disposta nel caso in cui l’iscritto con la sua condotta abbia gravemente compromesso la dignità professionale fino a rendere incompatibile con la dignità stessa la sua permanenza nell’albo, negli elenchi o nel registro”.

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