Mondo di mezzo a Roma, che cos’è e quali sono le accuse di mafia capitale

Mondo di mezzoLa sentenza della Corte di Cassazione sull’inchiesta Mondo di Mezzo a Roma ha di fatto escluso l’esistenza di un’associazione mafiosa a Roma, di cosa si tratta allora?

La Procura di Roma aveva portato a processo 32 imputati a cui si contestavano reati come associazione a delinquere di stampo mafioso, collusione o concorso esterno in associazione mafiosa. Le accuse sono scaturite dalle indagini sul “Mondo di Mezzo” a Roma, ovvero una serie di traffici illeciti riguardanti l’ottenimento di appalti nella Capitale. Durante il processo di primo grado la settima sezione penale aveva riscontrato l’associazione a delinquere per 17 imputati, tra i quali spiccavano le figure di Carminati e Buzzi.

La Procura, però, ha voluto fare ricorso, sostenendo che l’intento degli imputati era quello di costituire una nuova associazione di stampo mafioso. Il processo si è dunque tramutato mediaticamente da “Mondo di Mezzo” a “Mafia Capitale“. Lo scorso anno si è concluso il processo d’Appello, durante il quale la corte di secondo grado ha riconosciuto reati di stampo mafioso ai 17 imputati. I legali della difesa, però, hanno presentato ricorso alla Cassazione, sostenendo che non ci fossero i presupposti per parlare di associazione a delinquere di stampo mafioso.

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Mondo di mezzo, la Cassazione ribalta la sentenza

Con la sentenza pronunciata ieri dalla Corte di Cassazione è stata di fatto ribaltata la sentenza precedente della Corte d’Appello. Per i giudici non ci sono elementi per stabilire che ci sia stata un’associazione di stampo mafioso, ma solo un’associazione a delinquere semplice. Dopo la pronuncia della Cassazione, dunque, si dovrà procedere ad un secondo processo d’Appello per alcuni degli imputati a cui vengono contestati altri reati.

Buzzi e Carminati, le due figure apicali del traffico illecito, verranno dunque giudicati per il reato di associazione a delinquere semplice, in quanto a capo di due distinte associazioni. Per il primo sono cadute le accuse di turbativa d’asta e corruzione, mentre per il secondo quella di intestazione fittizia di beni. In base alla riqualificazione dei reati contestati sono stati eliminati anche alcuni dei risarcimenti previsti in appello per le parti civili.

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