Muore a 10 mesi schiacciato da un televisore: il racconto choc della mamma

“Ho guardato impotente mentre il mio bambino è stato schiacciato da un televisore caduto in casa nostra”, dice la mamma del piccolo Harley. 

La coraggioso Natalie Bifulco racconta la sua devastazione per l’assurdo incidente costato la vita al suo bambino di soli dieci mesi, Harley. Il bimbo aveva provato ad arrampicarsi su una cassettiera, ma il mobile – con un televisore sopra – gli è caduto addosso. La donna ha assistito impotente alla scena, mentre il peggiore dei suoi incubi le si dipanava davanti agli occhi. Il piccolo, in condizioni gravissime, è poi morto in ospedale. Un dolore talmente grande, il suo, che l’ha portata a perdere il lavoro e ha fatto naufragare il suo matrimonio.

L’assurda morte per un “banale” televisore

Natalie, 29 anni, aveva voltato le spalle al suo bambino solo per un secondo, quando un tragico incidente ha cambiato la sua vita per sempre. “Era  il giugno del 2012 e mi stavo preparando per una giornata al mare con il mio bambino di 10 mesi, Harley, e il mio compagno, Kelvin. Stavo piegando alcuni dei vestiti di Harley quando l’ho sentito dire ‘mamma’ mentre cercava di salire su una cassettiera. Prima che sapessi cosa stava succedendo, i cassetti si rovesciati addosso a lui e il gigantesco televisore gli è caduto sopra con un tonfo terribile”.

“Ho cercato forsennatamente di liberare il mio bimbo da quel peso – prosegue la donna – mentre Kevin è saltato giù dal letto. L’ho preso in braccio e lui ha emesso un grido e ha iniziato a lamentarsi. Quindi ha chiuso gli occhi e ha perso conoscenza. Un’ambulanza ci ha portato di corsa in ospedale dove un’équipe di 30 medici si è occupata di lui. Ma dopo un po’ un dottore mi ha preso da una parte. ‘Mi dispiace, non c’è nient’altro che possiamo fare’ ha detto con grande tatto. Ho tenuto il mio bambino tra le braccia mentre moriva”.

“C’era a malapena un livido su di lui, sembrava che stesse dormendo ricorda ancora Natalie -. Ma era stato schiacciato dalla televisione e il suo corpicino non poteva sopportare le gravi lesioni interne. Stava imparando a camminare quando è arrivata la tragedia…”. Il peggio doveva ancora arrivare: “Dopo la morte di Harley ho avuto un crollo. Mi sono allontanata da tutti e Kelvin e io alla fine ci siamo separati. Per molto tempo non ho visto alcun motivo per andare avanti senza Harley. Ma poi ho incontrato un sensitivo che mi ha detto che Harley voleva un fratellino. ‘Congratulazioni, sei incinta’, mi disse. Ho pensato che fossero tutte stupidaggini. Ma due giorni dopo – era il 2016 – ci ho ripensato e ho fatto un test. È risultato positivo. Questo è un segno di Harley, ho pensato”.

“Sapere che stavo portando il fratellino di Harley mi ha aiutato a cambiare la mia vita – continua Natalie -, ma quando è nato il piccolo Jace, nel marzo 2017, ho iniziato a diventare ansiosa. Ho incolpato me stessa per anni. Terrorizzata da ciò che sarebbe potuto succedere anche a lui, non l’ho mai perso di vista. Ero convinta che mi sarebbe capitata un’altra disgrazia. Ho anche cercato di impedirgli di gattonare per paure di incidente. ‘Devi lasciarlo essere un bambino’, mi ha detto un giorno dolcemente mia madre”. “Solo quando Jace ha compiuto 10 mesi, l’età in cui Harley era quando è morto, ho iniziato a rilassarmi un po’”, conclude la mamma. “Sono contento che stia crescendo, ma mi dispiace che Harley non gli sia accanto. L’unica cosa che so è che lo ricorderò per sempre”.

EDS

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