Stefano D’Orazio, chi è: età, vita privata, perché ha lasciato i Pooh

Stefano D’Orazio è stato una delle figure più importanti della musica italiana, indissolubilmente legato ai Pooh. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui.  

Batterista con la “B” maiuscola, ma anche talentuoso paroliere ed eccezionale cantante: Stefano D’Orazio è uno dei grandi nomi della musica italiana. Il suo nome è legato a doppio filo a quello dei Pooh, con cui iniziò a collaborare nel lontano 1971, e di cui in seguito è divenuto anche responsabile amministrativo. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Stefano D’Orazio

Stefano D’Orazio è nato a Roma il 12 settembre 1948 e si è avvicinato alla musica negli anni del liceo, iniziando a suonare la batteria (acquistata di seconda mano) con il suo primo gruppo, The Kings, di ispirazione beat. La band poi cambiò nome in The Sunshines e cominciò a esibirsi in un locale della periferia romana; nel frattempo Stefano esordì come paroliere, scrivendo il testo di Ballano male. Dopo altre brevi esperienze di “gavetta”, aprì a Roma due “Cantine Club”, locali all’interno dei quali si esibivano i gruppi inglesi reduci dal “Piper”, lavorando nel frattempo come turnista presso la RCA e come comparsa in diversi film di Cinecittà per pagare parte delle cambiali e l’acquisto della batteria Ludwig.

La svolta per Stefano D’Orazio arriva l’8 settembre 1971, quando entra a far parte dei Pooh in seguito alla fuoriuscita di Valerio Negrini. La band allora era già nota e ben presto il Nostro si cimenta come cantante solista e autore di testi fortunatissimi, contribuendo ad accrescerne il successo e la popolarità (e interrompendo anche il consolidato uso di lasciare le parti vocali soliste al duo FacchinettiBattaglia). Ricordiamo tra le hit Non sei lei, Io sto con te, Che vuoi che siaUomini soliIl cielo è blu sopra le nuvole e… l’elenco è praticamente sterminato.

Il fortunatissimo sodalizio con i Pooh termina il 30 settembre 2009, quando D’Orazio lascia la band dopo un tour di 38 date conclusosi a Milano e dopo un’ultima canzone inedita cantata a quattro voci, Ancora una notte insieme, contenuta nella raccolta omonima. Nel febbraio 2010 annuncia l’uscita di Aladin, un musical da lui scritto nel quale i suoi tre ex colleghi (Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian) compongono le musiche, e dal 27 marzo al 29 maggio dello stesso anno è giudice nella terza edizione del programma Ti lascio una canzone, presentato da Antonella Clerici. E via così, di esperienza in esperienza, sempre con tanta voglia di divertirsi e divertire… Per il suo impegno artistico e i suoi 40 anni di carriera, nel 2011 gli viene dedicata una statua al Museo delle cere di Roma. Nel 2015 Stefano rientra nel gruppo in occasione del cinquantennale, scrivendo i suoi ultimi tre testi: Tante storie fa, Le cose che vorrei e Ancora una canzone.

Il nostro si è cimentato anche come scrittore: a novembre 2012 ha pubblica il libro autobiografico Confesso che ho stonato – Una vita da Pooh (Feltrinelli/Kowalsky) e più di recente, nel settembre 2018, ha dato alle stampe Non mi sposerò mai – Come organizzare il matrimonio perfetto senza avere alcuna voglia di sposarsi (Baldini+Castoldi). Tutto questo senza troppo trascurare la vita privata: il 12 settembre 2017, giorno del suo 79° compleanno, ha sposato con rito civile la compagna Tiziana Giardoni, dopo 10 anni di felice convivenza.

EDS

 

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