Chi è Jeffrey Epstein: vita e carriera dell’imprenditore suicida accusato di pedofilia

Il finanziere americano Jeffrey Epstein, arrestato lo scorso 6 luglio con l’accusa di abusi su minori, si è suicidato nella sua cella del carcere di Manhattan. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui. 

Jeffrey Epstein non ha retto alle pressioni dello scandalo dal quale è stato travolto. L’imprenditore miliardario statunitense si è suicidato nella notte tra il 9 e il 10 agosto scorsi nel carcere di New York dove si trovava dal 6 luglio. La notizia ha naturalmente fatto il giro del modo, data l’altissima visibilità del personaggio, amico tra l’altro del presidente americano Donald Trump e del suo predecessore Bill Clinton. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Jeffrey Epstein

Jeffrey Edward Epstein è nato a New York il 20 gennaio 1953 e ha iniziato la sua carriera nel settore finanziario presso la banca d’investimenti Bear Stearns, prima di fondare la sua società, J. Epstein & Co. Fino alla sua prima condanna per crimini sessuali, emessa nel 2008, Epstein era un miliardario che si occupava di finanza, politica e cultura e con stretti legami con molte élite mondiali.

Nel 2005 la Polizia di Palm Beach, in Florida, iniziò a indagare su Epstein dopo che un genitore si era lamentato delle molestie subìte dalla figlia 14enne. Epstein alla fine si è dichiarato colpevole e nel 2008 è stato condannato da un tribunale statale della Florida per aver sollecitato una prostituta e per aver indotto una minorenne alla prostituzione. Ha scontato 13 mesi di custodia con rilascio per lavoro, nell’ambito di un patteggiamento: le autorità federali hanno identificato 36 ragazze di appena 14 anni da lui molestate.

Il 9 luglio scorso Epstein è stato nuovamente arrestato con l’accusa federale di traffico di minori in Florida e New York. Il 10 agosto 2019 si è suicidato nella sua cella di prigione al Metropolitan Correctional Center in Manhattan. I poliziotti hanno trovato il suo corpo impiccato alle 7.30 del mattino. Aveva 66 anni. Il 23 luglio aveva già provato a togliersi la vita: era stato trovato privo di sensi nella sua cella con segni di violenza sul collo: proprio per questo era stato trasferito nell’unità di vigilanza anti-suicidio del penitenziario.

EDS

 

 

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