Chi è Giovanna Cappiello: storia della 29enne di Casalecchio morta a Londra

Chi è Giovanna Cappiello
(Screenshot Facebook)

Giovanna Cappiello è morta a 29 anni in un tragico incidente stradale a Londra: ecco la storia di questa studentessa modello.

Una passeggiata in bici nei pressi di Battersea (quartiere che si trova a sud di Londra), un’abitudine giornaliera che si è tramutata per Giovanna Cappiello, studentessa emiliana fuori sede, in una scelta fatale. Mentre la ragazza percorreva in bici il quartiere infatti, per cause ancora sconosciute, è stata travolta da una betoniera a Wendsworth Road. Il conducente del mezzo pesante si è fermato a prestare il primo soccorso ed ha chiamato immediatamente l’ambulanza. Le ferite riportate nell’incidente, però, erano troppo gravi e, quando sono giunti sul luogo, i paramedici ne hanno potuto semplicemente dichiarare il decesso. La notizia è stata successivamente comunicata ai familiari e al fidanzato della vittima che sono rimasti scioccati dall’accaduto. Colpiti dalla morte tragica di Giovanna anche i colleghi ed i professori dell’università, dove la ragazza era amata e stimata.

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Chi era Giovanna Cappiello, la studentessa morta in un incidente a Londra

Nata a Casalecchio, provincia di Bologna, Giovanna Cappiello era una ragazza molto dotata negli studi, ma anche molto responsabile e autonoma, visto che da anni si manteneva gli studi lavorando. Dopo aver finito l’università a Bologna, la ragazza aveva deciso di trasferirsi a Londra per seguire una magistrale in Interior Design. Nella capitale inglese Giovanna viveva con il fidanzato Daniel Caseri e si manteneva lavorando in uno degli Hotel di lusso di Londra. Da poco aveva ottenuto un premio per i meriti accademici (Chartered Society of Designers 2019), era la prima del suo corso di studi e la prossima settimana avrebbe discusso la tesi.

Il ricordo di questa brillante ragazza con un futuro luminoso davanti rimarrà impresso in tutti quelli che l’hanno conosciuta, come appare evidente dalle parole di una delle sue colleghe d’università, che la ricorda in questo modo sulle pagine di un quotidiano locale: “Era la migliore, una persona brillante, felice, gioiosa e adorabile”. Il fidanzato, con il quale stava pensando di costruire un futuro insieme, si è sfogato scrivendo: “Come posso vivere senza di te? Ti amo tanto Chiccottina mia”. Adesso i suoi familiari hanno avviato una raccolta fondi per potersi permettere il trasporto della salma in Italia e le spese funerarie. Un gesto dovuto, un ultimo saluto alla persona che hanno amato e che è stata loro strappata via.

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