Cani in spiaggia: non è più consentito il divieto assoluto di accesso

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Cani in spiaggia (iStock)

Cani in spiaggia: non è più consentito il divieto assoluto di accesso. La sentenza del Tar del Lazio.

Arriva la rivoluzione nell’accesso dei cani alle spiagge italiane. Una storica sentenza del Tar del Lazio potrebbe cambiare tutte le regole applicate finora. I cani potranno avere libero accesso a tutte le spiagge italiane? Forse questa conclusione è ancora prematura, ma la sentenza del Tar stabilisce un principio importante che anche se riguarda il solo Comune di Latina potrebbe avere un’applicazione generale. Ecco perché il caso sta avendo grande risonanza.

Cani in spiaggia: niente più divieti assoluti

Il caso di cui stanno parlando tutti i giornali è la sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato illegittima l’ordinanza del Comune di Latina che aveva vietato la presenza dei cani sulla spiagge del litorale, anche se dotati di museruola e guinzaglio, per tutti i giorni della stagione balneare (dal 1° maggio al 30 settembre). Secondo il Tar, infatti, il divieto assoluto ai cani in spiaggia è una scelta “irragionevole e illogica, oltre irrazionale e spropositata”, anche alla luce delle “indicazioni regionali che attribuiscono ai Comuni il potere di individuare, in sede di predisposizione del Piano di utilizzo degli arenili (PUA), tratti di spiaggia da destinare all’accoglienza degli animali da compagnia“.

Il Tar del Lazio ha inoltre sottolineato che il divieto assoluto di accesso dei cani alle spiagge, anche se con museruola e guinzaglio, “incide anche sulla libertà dei proprietari dei cani“, creando delle diseguaglianze nel caso vi siano aree aperte gli animali negli stabilimenti balneari a pagamento.

La sentenza è dell’11 marzo 2019, ma se ne parla molto in questi giorni perché potrebbe stravolgere i regolamenti comunali di tutta Italia sui cani in spiaggia. Infatti, secondo la Lav (Lega anti vivisezione) sulla base di questa decisione i Comuni non possono vietare l’ingresso in spiaggia degli amici a 4 zampe.

A sostegno della propria pronuncia, il Tar del Lazio ha citato una decisione analoga già presa nel 2014 dal Tar della Calabria con la sentenza n. 225/2014, nella quale – come riporta il Corriere della Sera – si stabiliva che “l’amministrazione avrebbe dovuto valutare la possibilità di perseguire le finalità pubbliche del decoro, dell’igiene e della sicurezza mediante regole alternative al divieto assoluto di frequentazione delle spiagge, ad esempio valutando se limitare l’accesso in determinati orari, o individuare aree adibite anche all’accesso degli animali, con l’individuazione delle aree viceversa interdette al loro accesso”.

Cosa succederà adesso sulle spiagge di tutta Italia? In attesa di saperne di più, e soprattutto per evitare problemi, vi consigliamo di andare al mare con i vostri cani nelle spiagge dove sono ammessi e che sono appositamente attrezzate per loro.

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