Michele Bravi confessa tutta la verità sull’omicidio stradale

tutta la verità sull'omicidio stradale
(Instagram)

Michele Bravi torna a parlare per la prima volta dopo il terribile incidente d’auto a causa del quale è morta una donna. Ecco cosa ha detto il cantante sull’accaduto e sul periodo di buio che ha attraversato dopo.

Ci sono eventi nella vita di ognuno che portano alla perdita dell’innocenza. Questa perdita può essere vista come il passaggio dalla fase infantile a quella adolescenziale, ma il concetto di innocenza può essere allargato alla percezione del reale e del mondo che ci circonda. Tutti noi abbiamo un modo di vedere la vita che è legato ad una percezione personale, un’idea di come questa si svolga che è costruita in base ad esperienze personali e nozioni che creano una sovrastruttura che ci permette di catalogarla in macro aree.

Il bene ed il male sono le massime categorie in cui solitamente si suddivide la nostra percezione dei comportamenti umani, dei fatti e degli eventi. A queste si aggiunge un substrato di sotto categorie, alcune delle quali si collocano a metà tra i due poli della natura umana, in una zona grigia in cui bene e male si fondono e diventano indistinguibili. L’esistenza di questa zona per Michele Bravi si è palesata nel momento in cui ha dovuto affrontare la tragedia della morte di una donna in seguito ad un incidente stradale di cui è stato protagonista: “Ora è tutto diverso – dice il cantante al ‘Corriere‘ – Credo lo capisca chi ha vissuto una tragedia: le cose non le cataloghi, le accetti. Smetti di semplificare la realtà in due poli e vedi un mondo molto più complesso. Anche trovare un significato non ha più significato”.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Michele Bravi: “Sono stato in silenzio per rispetto di questa tragedia”

Nel corso dell’intervista concessa al ‘Corriere‘, la prima dal giorno dell’incidente, Michele spiega di aver vissuto un periodo di depressione, di aver perso la voglia di parlare, la capacità di ascoltare gli altri e di relazionarsi con il mondo. Per mesi è come se avesse perso la voce, come se la sua anima si fosse distaccata dal corpo, divenuto improvvisamente un involucro incapace di rispondere alle sollecitazioni esterne. Sul suo prolungato silenzio, il cantante spiega di non aver voluto parlare per una questione di rispetto: “Il rispetto per questa tragedia mi ha portato al silenzio. Tornare a parlare è strano: questa non è solo la mia storia”.

Durante il periodo buio, Michele ha trovato in alcuni amici la forza per tornare a relazionarsi. Quelle stesse persone gli hanno consigliato di andare in terapia ed ora di cercare di tornare in una dimensione reale, ricominciando a parlare (motivo per cui ha concesso l’intervista). Il cantante sottolinea, infatti, che per tanto tempo ha avuto il timore che le sue parole potessero essere interpretate come un tentativo per passare come una vittima delle circostanze.

Ma tornare ad esporsi è un primo passo verso una riabilitazione, per la quale ci vuole ancora del tempo, visto che per il momento anche l’idea di uscire di casa gli mette pressione addosso: “E’ dura. A un certo punto ti dimentichi di come è il mondo, anche di come è essere leggeri su tante cose. Anche uscire di casa ha un peso diverso: le persone care ormai sono la mia casa. Non so se le cose torneranno mai come prima, in questo senso. Però mi mancano le persone, tantissimo. Mi manca la gente. La voglia di incontrarla è ancora tanta. Sto muovendo i primi passi”.

Impostazioni privacy