Milano, bimbo di 2 anni trovato senza vita: segni di violenza, si cerca il padre

segni di violenza evidenti, si cerca il padre
(Getty Images)

Questa mattina a Milano è stato ritrovato un bambino di 2 anni senza vita nel condominio in cui viveva con i genitori. Gli investigatori sono alla ricerca del padre che per il momento risulta irreperibile.

Questa mattina la Polizia di Milano è stata avvertita del ritrovamento del cadavere di un bambino di 2 anni all’interno del piano terra di un condominio in zona San Siro. Ad avvertire le autorità del macabro ritrovamento sarebbe stato il padre, un italiano di 25 anni, intorno alle 6. Quando gli agenti sono arrivati sul luogo hanno trovato il cadavere del piccolo con caviglie e polsi legati, evidenti segni di violenza fisica su tutto il corpo ed una ferita alla testa la cui natura è ancora al vaglio degli investigatori.

Ad attenderli c’era la madre del bambino, una ragazza di origini croate di 23 anni, che ha dato la colpo della morte del bambino al marito. L’uomo, dopo aver avvertito le autorità, ha lasciato il condominio ed al momento non ci sono piste che conducano alla sua attuale posizione. Nelle prossime ore verranno effettuati degli esami sul corpo del piccolo, al fine di stabilire la causa della morte e di appurare quale oggetto contundente abbia causato la ferita alla testa.

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Milano: bimbo di 2 anni senza vita, sul corpo evidenti segni di violenza

In questo momento la Polizia è alla ricerca del padre del piccolo trovato morto a Milano. Gli evidenti segni di violenza sul corpo, le accuse della madre e la fuga dal luogo del ritrovamento del cadavere, fanno di lui l’unico sospettato per la morte del figlio. I dettagli emersi dalla scena del probabile omicidio, disegnano un quadro decisamente crudo e macabro. Il fatto che la piccola vittima fosse legata e piena di ecchimosi fa pensare che potesse essere soggetto a violenze reiterate. Quanto successo a Milano potrebbe essere, insomma, un nuovo caso di maltrattamenti su minori da parte dei genitori finito in tragedia, dopo quello che ha portato alla morte del piccolo Giuseppe a Cardito. Il fatto che il piccolo fosse legato, inoltre, fa pensare che, a differenza del precedente citato, la violenza non sia stata frutto di una reazione inconsulta, ma di un atto pianificato.

Fabio Scapellato

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