Suburra, l’analisi dei personaggi principali: da Aureliano a Samurai, chi si contende Roma

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La seconda stagione di Suburra sarà disponibile su Netflix da venerdì 22 febbraio. L’analisi dei personaggi principali, il confronto con Gomorra e i rimandi a Mafia Capitale.

L’attesa è cresciuta nelle ultime settimane, ma i fan di Suburra sono già pronti ad accomodarsi per gustarsi la seconda stagione. Prequel del film di Stefano Sollima (2015) e diretta discendenza del romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini (2013), la fiction racconta della Roma oscura. Quella in cui la criminalità mangia tutto, intrecciandosi con la politica e finanche la Chiesa. Ciò che ha colpito della prima stagione di Suburra è stato l’impatto, la violenza, la ferocia con cui ogni scena si è manifestata. Torneranno i personaggi storici. Da Aureliano a Spadino, da Lele a Samurai passando per la subdola, affascinante e manipolatrice Sara Monaschi. Ci saranno protagonisti nuovi, altre trame e fili da tessere. Scopriamo insieme chi sono i personaggi di Suburra.

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Suburra, analisi dei personaggi: chi sono Aureliano, Spadino, Lele e il confronto con Gomorra

Impossibile non partire da Aurelio Adami, ‘in arte’ Aureliano (Alessandro Borghi). Testardo, deciso a prendersi ciò che vuole, a costo di andare contro tutto e contro tutti. Diventerà Numero 8, ma a ogni passo in avanti rischia di farne due indietro. Le carenze affettive pesano come un macigno sul suo stato psicologico e sulle scelte. Dall’altro capo c’è Alberto Anacleti, ovvero Spadino (Giacomo Ferrara). Lui è la classica scheggia impazzita. Quella da cui aspettarti tutto e il contrario di tutto. Uno che, con la sua famiglia, non c’entra proprio niente. Tra Aureliano e Spadino è amore e odio. E’ azzardato paragonare la coppia a quella formata da Ciro Di Marzio e Gennaro Savastano in Gomorra – La Serie? Per molti aspetti sì, per altri no. E poi c’è Lele, uno dei personaggi meglio identificabile. Il borghese col gusto del proibito, il bravo ragazzo di buona famiglia eccitato dal male. E qui il paragone con ’o Vucabulà di Gomorra 3 è lampante.

Suburra, da Sara Monaschi a Samurai: così Mafia Capitale finisce sullo schermo

Poi ci sono i personaggi più ‘veri’. Sara Monaschi (Claudia Gerini), l’eleganza nera o il volto affascinante del male, come preferite. E’ lei che cura i rapporti nei salotti buoni, quelli della politica e della Chiesa. E ultimo, ma non certo per importanza, è Samurai (Francesco Acquaroli). Qui non ci possono essere dubbi: il suo personaggio sembra infatti ispirarsi a Massimo Carminati e, d’altro canto, il romanzo di De Cataldo e Bonini ha rappresentato per molti addetti ai lavori un’inquietante anticipazione di ciò che sarebbe poi accaduto a fine 2014, con il blitz dei Ros e lo scandalo di Mafia Capitale.

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