La paranza dei bambini, storia del film in concorso al Festival di Berlino

Festival di BerlinoLa paranza dei bambini è il nuovo film di Claudio Giovannesi, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano: la pellicola si concentra sulla storia di sei ragazzi napoletani, della loro amicizia e del loro distorto ideale di giustizia.

La paranza dei bambini entra in concorso al Festival di Berlino 2019, questo la dice lunga sulla profondità e la qualità della sua storia. Il film spezza la trama in diverse parti, cercando di raccontare appieno le vicende di sei giovani napoletani (Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ e Briato) e della loro lenta discesa verso la criminalità. Il gruppo vuole fare soldi, vuole abiti firmati e veicoli potenti, ma ad un certo punto anche il lusso non basta più. La storia racconta l’amore e la fratellanza che possono nascere in un gruppo di amici, persi nella spensieratezza della loro gioventù. Ad un certo punto s’insinuerà nella mente dei ragazzi anche la sete di potere, d’immortalità, e decideranno di portare loro la giustizia in un mondo distorto e corrotto, entrando coi fucili imbracciati nel mondo della malavita: ma ogni gesto ha un suo prezzo e non si può tornare indietro.

La paranza dei bambini, come nasce la sua storia

Il film è tratto dall’ultimo romanzo di Roberto Saviano, lo scrittore napoletano militante nella lotta contro la criminalità organizzata. Il suo primo romanzo fu il controverso Gomorra, straziante storia incentrata sulle vicende di diversi esponenti della camorra che portò alla nascita dell’omonimo film di Stefano Sollima e della celebre serie televisiva italiana. Con La paranza dei bambini l’intento di Saviano muta: il romanzo non vuole più essere solamente una denuncia ma quasi un documentario sulla nascita dei nuovi adepti della mafia napoletana, la storia di sei giovani che, alla disperata ricerca del pieno potere, cadono nella mano della malavita. Una frase in voce off del trailer riesce a sintetizzare perfettamente i concetti fondamentali della storia:

“Per il rispetto e per l’onore ne ho persi di compagni. Fratelli miei, fratelli di condanna. E quando porto questa pistola, tengo i vostri nomi in canna”

Il titolo dell’opera ha inoltre un forte potenziale metaforico: mentre la paranza nell’ambito camorristico è il gruppo guerrigliero, in gergo ittico sono quei pesci fortemente attratti dalla luce e che si staccano più facilmente dal fondale marino per poi essere catturati (come i ragazzi che attratti dal potere abbandonano l’amore in nome della malavita.)

Il film è invece diretto dal pluripremiato regista romano Claudio Giovannesi, arrivato ormai alla sua quarta opera. Oltre alla partecipazione di Saviano (con la quale Giovannesi ha già collaborato, dirigendo alcuni episodi di Gomorra) e del giornalista napoletano Maurizio Brucci nella scrittura della sceneggiatura del film, abbiamo anche l’apporto del direttore della fotografia palermitano Daniele Ciprì, già al fianco del regista per Alì dagli occhi azzurri. Tra gli attori più noti Francesco Di Napoli e Ar Tem.

Chi è Claudio Giovannesi: storia del regista de La paranza dei bambini

 

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