Svizzera: viene denunciata per razzismo la marca di sbiancatori “Anti-Nero”. A una fiera, una caraibica si è sentita offesa.
“All’inizio ho pensato che fosse uno scherzo, anche se di cattivo gusto, e ho quasi sorriso”. È stata questa la prima reazione che una lettrice di 20 Minuten ha avuto quando, lo scorso weekend, quando si è ritrovata davanti allo stand di Anti-Black, letteralmente “Anti-Nero”, un’azienda svizzera di prodotti per la pulizia dei tessuti. La giovane si trovava alla Fiera d’autunno, una grande manifestazione che si svolge in sette grandi piazze e in un padiglione fieristico. Lei è di Basilea e ha la pelle mulatta, essendo sua madre di origini caraibiche. Mentre attraversava la Petersplatz, la scritta www.anti-black.ch ha catturato la sua attenzione. Quindi si è avvicinata e ha scoperto la vendita di prodotti per la pulizia: “Non posso credere che abbiano volutamente scelto questo nome per quel tipo di articoli. Mi sono sentita un po’ offesa”.
Ne è scaturito un piccolo “caso” che ha presto valicato i confini della Svizzera. La direzione di Anti-Black, interpellata al riguardo, fa sapere che “nessuno dei nostri clienti si è mai lamentato per il nome dell’azienda, né è mai stato fatto il collegamento con il colore della pelle”. “Quel nome è stato pensato da mio padre quarant’anni fa – ha spiegato la direttrice – e l’unica allusione è alla pulizia. Non mi risulta infatti che lo sporco sia bianco, ma nero. E noi produciamo prodotti per pulire”. In realtà, solo dal 14 giugno 2014 la società ha assunto la denominazione di Anti-Black Swiss GmbH. Prima i suoi prodotti venivano venduti sotto il nome di KoDan GmbH. Anche per questo c’è da scommettere che la polemica non si spegnerà tanto facilmente….
EDS
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