Morte Desirée: cade l’accusa di omicidio per due degli arrestati

Morte Desirée
Morte Desirée (Facebook)

Morte Desirée: cade l’accusa di omicidio per due degli arrestati, ma anche quella di violenza sessuale di gruppo, trasformata in abuso sessuale aggravato.

Una svolta clamorosa, ma per certi versi che era nell’aria, per la morte di Desirée, la 16enne trovata priva di vita in un palazzo a Roma nel quartiere San Lorenzo e che era sparita da Cisterna, in provincia di Latina. Restano in carcere, anche se le accuse sono molto meno gravi, due degli arrestati per i tragici fatti avvenuti nella Capitale.

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Le accuse a due dei migranti coinvolti nella morte di Desirée

Il Tribunale del Riesame ha infatti accolto le richieste dei legali di Chima Alinno e Brian Minthe, annullando l’accusa di omicidio volontario e sempre in base alle richieste della difesa ha derubricato l’accusa di violenza sessuale di gruppo in abuso sessuale aggravato dalla minore età della vittima. In ogni caso, resta in piedi l’accusa di spaccio e si tratta di reati gravissimi per cui è prevista la detenzione in carcere.

Domani si terrà l’udienza del Riesame per Mamadou Gara, il terzo arrestato per la morte di Desirée. Sempre domani si terrà l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Marco Mancini, 36enne romano, ritenuto responsabile di aver ceduto cocaina, eroina e psicofarmaci con effetti psicotropi contenenti quetiapina. Il pusher è stato rintracciato sabato pomeriggio alla fermata della metropolitana linea C Pigneto. Viene ritenuto colui che ha venduto la droga ai migranti.

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