Incentivi per la rottamazione auto, si del Governo: ecco come funziona

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Si del Governo alle auto elettriche – FOTO: Wikipedia

L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte si mostra favorevole alla reintroduzione degli incentivi per la rottamazione dei veicoli: è un si alle auto elettriche.

Il Governo Conte ha intenzione di reintrodurre degli incentivi per chi rottama la propria auto. E questo in un più ampio progetto volto a favorire nel medio periodo la diffusione di auto elettriche, a minor impatto ambientale rispetto ai veicoli che comunemente utilizziamo tutti i giorni. Le macchine interessate sono quelle da Euro 3 alle categorie inferiori. Lo fa sapere Sergio Costa, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al mensile dell’ACI. “Mi sto confrontando col mio collega Danilo Toninelli, nell’ambito delle rispettive responsabilità e competenze dei nostri dicasteri, per far si che incentivazione e sostituzione delle vetture diesel e benzina dall’Euro 3 prenda il volo. C’è già una buona base per un accordo”. Costa non scende comunque nei dettagli, ma si mostra fiducioso. Del resto questa politica è già stata intrapresa di recente da alcuni dei maggiori costruttori mondiali di automobili.

Auto elettriche, sono necessarie per aiutare il pianeta

Le auto elettriche sono il futuro, sia per un discorso di rispetto dell’ambiente che di reperibilità delle risorse necessarie a farle muovere. Il ministro Costa ricorda anche che “la green economy produce un fatturato niente male di 2,5% del Pil italiano”. E che Fiat Chrysler ha previsto investimenti in questo ambito per 9 miliardi di euro. Gli incentivi contemplati dal governo (clicca qui per maggiori dettagli) dovrebbero consistere in ‘incoraggiamenti’ per l’acquisto di auto elettriche od anche ibride, con multe considerevoli per chi invece inquina. La UE ha previsto di tagliare del 35% le immissioni di CO2 nell’atmosfera entro il 2030. Per farlo serve per forza di cose agire con politiche come questa. Il ministro Costa conclude: “L’Italia voleva che l’obiettivo venisse posto al 40%, perché l’allarme sulle condizioni del nostro pianeta non ammette più ritardi e serve agire subito”.

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