Giornalista contraria all’aborto è costretta a vivere sotto scorta

Giornalista contraria all'aborto
(Websource)

La giornalista di ‘Fox News’ Denise McAllister ha postato un duro commento contro le donne che abortiscono ed è stata minacciata di morte privatamente. Dopo la denuncia alla polizia lei e la sua famiglia sono sotto scorta.

Avere un pensiero in controtendenza al giorno d’oggi sembra un lusso che nessuno si può permettere. La giornalista della ‘Fox NewsDenise McAllister, convinta sostenitrice delle istante pro life, se n’è accorta a proprie spese dopo aver condiviso sui social il suo pensiero sull’aborto. In un recente post Denise ha attaccato le donne che decido di abortire sostenendo che la loro scelta sia dovuta in alcuni casi ad un modo di vivere il sesso irresponsabile: “Alla base dell’isteria dell’aborto c’è il desiderio sconvolto delle donne per il sesso irresponsabile. Il sesso è il loro dio. L’aborto è il loro sacramento. È aberrante quando le donne decidono di gettarsi dalle vette della forza civilizzatrice del mondo nella melma e nel fango della depravazione disumanizzante”.

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Giornalista contraria all’aborto: minacce di morte e denuncia alla polizia

Dopo aver espresso il suo duro parere sulle campagne pro aborto dei giorni nostri, la McAllister è stata subissata di messaggi privati carichi di insulti e di altri in cui veniva addirittura minacciata di stupro e di morte. Quando in alcuni di essi ha notato che le persone erano a conoscenza della sua residenza, la giornalista ha sporto denuncia alla polizia. In seguito le forze dell’ordine hanno messo sotto protezione lei e la sua famiglia spostandola in un altro appartamento e assegnandole una scorta.

Intervistata in seguito sulla questione Denise ha spiegato la sua posizione sull’aborto dicendo: “Non puoi semplicemente mettere fine ad una vita umana solo perché non hai voluto essere responsabile delle tue azioni, solo perché hai dato un valore più alto al fare sesso che alla vita umana”. Una posizione legittima che per quanto dura non dovrebbe portare a simili conseguenze. Ci si chiede dunque se la libertà d’espressione e di pensiero tanto invocata non sia valevole solo per chi si esprime in favore di diritti (o presunti tali) che sono in voga.

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