India, monsoni più forti del secolo: situazione da incubo, oltre 370 morti

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Monsoni devastanti in India: oltre 370 morti e 600mila sfollati, si temono epidemie e danni irreparabili.

Non se ne parla quanto si dovrebbe, ma la situazione in India è veramente gravissima. La stagione dei Monsoni è cominciata ormai da diversi mesi, ma ha portato con sé delle piogge devastanti, le peggiori degli ultimi secoli tanto che nella regione del Kerala si contano quasi 370 morti; bilancio costretto a salire con oltre 600.000 persone costrette a fuggire, abbandonando le loro case. In due mesi la pioggia battente non ha mai smesso di cadere, ma le precipitazioni degli ultimi giorni sono state fatali. Ora il meteo sembra dare un po’ di sollievo agli abitanti di Kerala, lo stato a sud dell’India, che è stato devastato dalla peggiore inondazione provocata dai monsoni degli ultimi 100 anni.

India: il monsone più forte degli ultimi 100 anni

Pare che l’intensità delle piogge dovrebbe andare via via diminuendo sempre di più e quindi ci si sta concentrando essenzialmente sulle operazioni di salvataggio, con tutte le forze dell’ordine e i soccorritori che stanno cercando di raggiungere le persone bloccate nei villaggi più remoti di questa zona. La stagione delle piogge è iniziata lo scorso maggio e, da quel momento, il numero di morti è cresciuto in modo esponenziale: dei 370 morti accertati dallo Stato oltre 200 sono stati uccisi proprio da questi acquazzoni e temporali fortissimi che si sono scatenati negli ultimi 10 giorni. Non è la prima volta che la regione di Kerala subisce un’inondazione di questo genere, ma secondo gli esperti meteo, le piogge di questi ultimi 10 giorni sono le peggiori dell’ultimo secolo con un‘intensità superiore del 250% rispetto al normale.

Purtroppo il Governo locale non è riuscito ad attivarsi in tempo e quindi si sono aperti i cancelli delle dighe quando erano già al limite e l’entità dei danni è stata devastante. Secondo il premier locale della regione del Kerala ci sono almeno 83.000 chilometri di strade devastate e 600 mila rifugiati sono stati momentaneamente sistemati in 4000 campi per profughi dove però manca tutto: dall’acqua all’igiene, passando per il cibo. Si teme dunque per delle epidemie e servono soccorsi immediati.

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