Non si ferma lo sciame sismico che in queste ore sta colpendo il Molise. Ieri, il terremoto di magnitudo Ml 5.2 (Mw 5.1) localizzato alle ore 20:19 a pochi chilometri da Montecilfone. Successivamente, numerose altre scosse sono state registrate dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV in provincia di Campobasso. Tra le repliche, la più forte alle ore 22:22 quando è stato registrato un terremoto di magnitudo Ml 4.5.
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Spiega l’Ingv, che sta monitorando la situazione, che alle ore 23:00 erano 27 i terremoti localizzati. Di questi 8 gli eventi di magnitudo uguale/superiore a 2.5, con grande spavento per la popolazione. L’ultima scossa, di magnitudo 2.1, è stata registrata circa mezz’ora fa con epicentro nei pressi di Guglionesi.
L’Ingv ha intanto sottolineato nella nota: “Stiamo continuando ad analizzare i dati per capire le caratteristiche delle faglie che si sono attivate in questi giorni. La zona è poco conosciuta dal punto di vista sismico per una limitata documentazione della sismicità storica. Vogliamo precisare, comunque, che la faglia che sta provocando i terremoti di queste ore si trova 10-15 km più a nord di quella che ha provocato i terremoti del 2002 di San Giuliano di Puglia, pur avendo caratteristiche simili (parliamo di faglie trascorrenti in entrambi i casi)”.
Secondo il geologo Emanuele Tondi, la serie di scosse si colloca “lungo la zona di deformazione crostale associata alla Faglia di Mattinata. Questa faglia è osservabile in superficie a sud del Gargano, da San Marco in Lamis, passando per San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e Mattinata. Poi continua verso est al di sotto del Mare Adriatico e verso ovest al di sotto dell’appennino molisano. Nel suo complesso la zona di faglia è chiamata “Linea sud-garganica” ed ha una lunghezza maggiore di 150 km. Differentemente dalle faglie “normali” appenniniche (come quella del Monte Vettore), dove un blocco di roccia si abbassa rispetto all’altro, la Faglia di Mattinata è una faglia lungo la quale i blocchi di roccia si muovono orizzontalmente ed è chiamata “faglia trascorrente” (come la Faglia di Sant’Andrea in California)”.
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