Ryanair, scioperi in autunno 2018: i rischi

 

La situazione di Ryanair e i rischi per prossimi scioperi nell’autunno 2018

Gli scioperi di Ryanair di quest’ultimo periodo estivo (circa 1000 voli cancellati fra le proteste del 25 e 26 luglio e l’ultimo del 10 agosto scorso) hanno acceso i riflettori sulla Compagnia aerea più low cost d’Europa e hanno fatto venire timori a molti passeggeri sul prossimo autunno e su possibili nuovi scioperi. D’altronde nell’autunno 2017 la Ryanair ha dovuto cancellare migliaia di voli-ufficialmente per un problema nella gestione dei turni, ufficiosamente per mancanza di piloti- e la paura è che se dipendenti e vertici della compagnia non si mettono d’accordo lo scenario potrebbe ripetersi quest’autunno.

Il braccio di ferro fra dipendenti e Compagnia continua ormai da molto tempo senza che si sia arrivati ad una risoluzione. Risoluzione che appare lontana in quanto la Ryanair non vuole cedere più di quanto ha fatto finora e dall’altro canto i dipendenti vogliono nuove misure contrattuali, soprattutto che i contratti vengano stipulati nei Paesi dove i dipendenti risiedono.

Ryanair autunno 2018: cosa potrebbe succedere

La Ryanair non vuole perdere quello che è il suo primato: compagnia più low cost di tutte le altre, efficiente e con un fatturato in positivo. Cedere alle richieste dei dipendenti potrebbe portare a perdere in produttività o potrebbe far alzare i costi dei biglietti. “Ci aspettiamo altri scioperi quest’estate – dicono da Ryanair nelle parole riportate dal Corriere della Sera – perché non abbiamo intenzione di cedere alle richieste irragionevoli che metterebbero in pericolo le basse tariffe e il nostro modello di gestione altamente efficiente”.

Gli incontri con i sindacati in questi mesi ci sono stati e il patron O’Leary come ricorda il Corsera ha ceduto su alcuni punti offrendo più soldi ai dipendenti. L’amministratore delegato ha anche messo in guardia come gli scioperi stiano influenzando le scelte dei passeggeri, tanto che le prenotazioni per il prossimo inverno stanno subendo un calo del 20% il che significherebbe ridurre la flotta e riallocare il personale.

Scioperi Ryanair settembre 2018: cosa succederà

Ma quale futuro per Ryanair? Secondo l’analisi di Hsbc quello di diventare come EasyJet ossia una compagnia low cost che stipula contratti locali e che ha buoni rapporti con tutti i Paesi in cui opera. Ma secondo il Corriere della Sera non è ciò che vuole Ryanair e riporta la frase di un dirigente della Ryanair: “Ma il modello di Ryanair non può cedere a quelle richieste altrimenti non funzionerebbe più”.

E Ryanair guardando i numeri funziona ora benissimo. Ha la tariffa più bassa d’Europa e riesce a pagare tutto. I ricavi sono alti e perfino le nuove regole come l’imbarco prioritario, la scelta del posto e il cibo a bordo sono stati scelti da milioni di passeggeri. Segno che la novità non ha spaventato, anzi ha portato enormi guadagni.

Questo significa che Ryanair prima di modificarsi dovrà avere un piano che gli consenta di mantenere questi numeri, e al contempo avere dei dipendenti soddisfatti. Il braccio di ferro fra Compagnia e dipendenti continuerà quindi ancora ed è probabile che nuovi scioperi ci saranno a settembre, ma Micheal O’Leary saprà gestire questa situazione rendendo ancora una volta Ryanair la low cost più amata e scelta dai passeggeri.

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