Il mare di plastica: Santo Domingo invaso dai rifiuti

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Mare di plastica, emergenze rifiuti in mare: Santo Domingo e la situazione disperata delle spiagge. 

Se vi diciamo: Santo Domingo, probabilmente nella vostra mente affioreranno subito delle immagini di spiagge meravigliose, caraibiche, con palme, acqua cristallina… Insomma: un luogo da sogno vero e proprio dove andare in vacanza sembra essere un sogno che diventa realtà. Eppure non è così.

Emergenza plastica in mare a Santo Domingo

Dimenticate tutto questo perché l’attuale situazione della costa della capitale della Repubblica Dominicana è agghiacciante. Niente più spiagge, ma solo un mare di plastica. Una marea di rifiuti che galleggiano e le onde del mare sembrano quasi schiacciate da questa quantità di immondizia e rifiuti. Il filmato che gira nel web in questi giorni è stata girato da una Ong locale per denunciare quella che, negli ultimi tempi, sta diventando una situazione insostenibile e sta facendo scalpore: l’emergenza plastica negli oceani di tutto il mondo.

Alcuni volontari si sono messi all’opera e in 3 giorni sono state rimosse oltre 30 tonnellate di rifiuti, ma il lavoro da fare è tantissimo e anche se sono stati impiegati i volontari, militari e 500 lavoratori pubblici nella pubblici nella speranza di sistemare un po’ la situazione e dare nuovamente vita al mare, ora come ora la condizione del mare è gravissima. L’organizzazione non governativa che si occupata di questo problema attualmente collabora con uno dei più importanti marchi di abbigliamento sportivo e, con questi rifiuti plastica, sono state realizzati degli abiti e delle collezioni di vestiti che vengono vendute e i cui ricavati saranno impiegati nella bonifica del mare.

Ovviamente le immagini sono raccapriccianti e dovrebbero farci riflettere, soprattutto quando andiamo in vacanza e decidiamo di magari gettare una piccola carta di una merendina odi un gelato non nell’apposito bidone. Bene… tutto quello che non facciamo oggi si riversano nel mare domani e rischiamo di donare come lascito ai nostri figli o nipoti un mondo tremendo ricoperto di plastica in cui l’azzurro del mare non sarà soltanto che un lontano, anzi, lontanissimo ricordo.

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