Sergio Marchionne, un esempio di italianità grazie anche alla sua Manuela

Sergio Marchionne
Sergio Marchionne (Getty Images)

La morte di Sergio Marchionne sta catalizzando l’attenzione dei media. Se ne va per sempre un manager capace, che aveva tante qualità ed amava l’Italia.

La notizia della morte di Sergio Marchionne sta catalizzando l’attenzione degli organi di stampa oggi. E come sempre accade in occasione della dipartita di un personaggio pubblico di tale importanza, anche nel suo caso si procede ad una introspezione di quelli che erano gli aspetti noti della sua vita quotidiana. Proprio in questo ambito non si conosce molto di Marchionne, se non alcuni aspetti della gioventù e degli ultimi anni.

Per lui la persona più importante era Manuela Battezzato, la compagna che fino all’ultimo gli è rimasta accanto nella clinica di Zurigo dove il manager di FCA era ricoverato. Mai una volta in questi giorni i giornalisti assiepati all’esterno della struttura sono riusciti ad intercettarla, e questo è esemplificativo di come la coppia amasse la propria privacy e la preservasse in ogni modo. Con Marchionne sono rimasti fino all’ultimo respiro anche i due figli, Alessio Giacomo e Jonathan Tyler, avuti rispettivamente nel 1989 e nel 1994 con l’ex moglie Orlandina. Ovviamente anche loro rappresentavano la cosa più preziosa dell’ex manager di Fiat e Ferrari.

Marchionne, un esempio di sobrietà, eleganza ed italianità

Famoso per i suoi maglioni a collo alto e per le sciarpe dai colori ‘smorti’, sempre sui toni del grigio, Marchionne amava giustificare tale scelte con una spiccata quanto elegante ironia. E nonostante avesse avuto una educazione ed una istruzione di stampo anglosassone, complice il fatto di essere emigrato da ragazzino in Canada (dove poi ha conseguito due lauree), l’amore per l’Italia è sempre stato forte. Come attesta anche il pressoché ininterrotto utilizzo della nostra lingua anche in Ontario, dall’altra parte del mondo. Gli elogi del mondo della finanza, dell’economia e delle istituzioni non si contano. Da John Elkann (“È andato via per sempre un caro amico”) al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Manuela Battezzato, come conobbe il suo Sergio

Sergio e Manuela si erano conosciuti proprio in Fiat. Lui venne chiamato per risollevare le sorti dell’azienda automobilistica torinese, che rischiava di sprofondare nei debiti. Lei era fresca di laurea in Scienze Politiche. Dai rapporti professionali sempre più stretti, si era passati a quelli sentimentali, con un amore sbocciato nel 2012. Lei ha 47 anni e da allora non ha mai lasciato il manager di origini abruzzesi. Manuela coordinava unitamente gli uffici stampa di Torino e di Detroit (la casa di Chrysler, poi confluita in Fiat per dare vita a FCA). Marchionne l’ha sempre definita “La mia fortuna”.

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