Morte Sergio Marchionne: l’ultimo sogno del manager italiano

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(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

Morte di Sergio Marchionne: l’ultimo sogno del manager italiano, amante dei bolidi e della Formula Uno, era il ritorno in pista della Maserati.

Non ce l’ha fatta Sergio Marchionne, il manager italiano ex amministratore delegato di FCA, che era ricoverato nel reparto di terapia intensiva di una clinica svizzera. Aveva 66 anni compiuti da qualche settimana appena. A ucciderlo è stata una malattia tanto terribile, quando fulminea. Dal Lingotto, nei giorni scorsi, è partita una corsa per raccoglierne l’eredità.

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Maserati in Formula Uno: l’ultimo sogno di Sergio Marchionne

Sergio Marchionne muore in un giorno importante per FCA: era prevista oggi la presentazione dei guadagni del secondo trimestre di Fiat Chrysler, che era stata pensata per celebrare il conseguimento da parte dell’amministratore delegato dell’eliminazione di tutto il debito per la società precedentemente in difficoltà. Invece, sempre che non ci siano – per ovvie ragioni – dei rinvii, oggi toccherà al successore del manager abruzzese, Mike Manley. Il nuovo CEO deve fare i conti, questo è impossibile nasconderlo, con una difficile eredità.

L’ultimo sogno nel cassetto del compianto manager abruzzese era di natura sportiva: infatti, Sergio Marchionne aveva l’intenzione di riportare in Formula Uno la Maserati, proprio come fatto con Alfa Romeo. Lo storico marchio di automobili sportive manca dai circuiti del più noto campionato di automobilismo da quasi sessant’anni: ha infatti partecipato ai mondiali di Formula Uno dalla prima edizione del 1950 a quella del 1957, vincendo 9 Gran Premi e due titoli mondiali piloti con Juan Manuel Fangio (1954 e 1957), mentre fino al 1960 dei privati hanno continuato a utilizzare il bolide italiano. Alfa Romeo, dopo diverse partecipazioni da sola o in sodalizio tra il 1950 e il 1988, era tornata in Formula Uno quest’anno, grazie alla partnership con Sauber, di cui è lo sponsor principale. Artefice dell’operazione, ovviamente, era stato proprio Sergio Marchionne.

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