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Panini vietati sotto l’ombrellone: il nuovo regolamento a Lerici

Panino in spiaggia (iStock)

Panini vietati sotto l’ombrellone: il nuovo regolamento a Lerici fa scattare la polemica.

Estate tempo di divieti, è appena iniziata la stagione balneare e sulle spiagge italiane sono arrivati i regolamenti con norme e divieti da osservare sull’arenile: divieto di portare animali (a meno che non si tratti di lidi appositamente attrezzati), divieto di fumo, divieto di portare via sabbia, conchiglie o sassolini (sacrosanto se non si vuole depredare una spiaggia), divieto di abbandonare i rifiuti (altrettanto sacrosanto) e ora anche divieto di mangiare il panino sotto l’ombrellone.

Sembra incredibile, ma si tratta del nuovo divieto introdotto in uno stabilimento balenare di Lerici, in Liguria, sul Golfo dei Poeti, in provincia di La Spezia. Ecco tutti i dettagli.

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Panini vietati sotto l’ombrellone a Lerici

Che in Liguria le norme da osservare in spiaggia siano abbastanza stringenti non è una novità. Qui si trovano per lo più piccole spiagge, sotto la costa rocciosa, che in estate si riempiono fino all’inverosimile, tra turisti, bagnanti del posto e i pendolari che fanno la spola, per una giornata o un weekend al mare, dalle vicine regioni del Nord. Si tratta anche di località di elevato pregio naturalistico e molto delicate. Erosione e cambiamenti climatici ne compromettono l’integrità. Normale dunque che vengano adottate regole aggiuntive per proteggerne l’ambiente e la fragile bellezza.

Il problema delle spiagge liguri è soprattutto quello del sovraffollamento in estate, con tutte le conseguenze che si possono immaginare, tra bagnanti appiccicati l’uno all’altro e problemi di convivenza con i vicini maleducati, che ascoltano radio ad alto volume, urlano o fanno confusione.

Una delle scene non proprio belle da vedere in spiaggia è quando gruppi di amici o famiglie fanno picnic in spiaggia portando con sull’arenile un vero e proprio accampamento super attrezzato con tavoli e sedie, borse enormi, sacchetti giganteschi per il cibo e per i rifiuti, bottiglie e tutto il resto dell’occorrente per un accampamento di sopravvivenza sull’Himalaya. L’occupazione dell’arenile con tutto questo armamentario rischia di invadere zone comuni e infastidire i vicini di ombrellone.

Lerici (Istock)

Per ovviare a questo inconveniente uno stabilimento balneare di Lerici ha deciso di prendere un provvedimento drastico: vietare il consumo di panini sotto l’ombrellone. Il cartello con il divieto è apparso in questi giorni allo stabilimento balneare Marigola Beach, sulla spiaggia centrale del Golfo di Lerici, un lido attrezzato ma ad accesso libero.

È vietato il consumo di panini e bevande proprie sotto l’ombrellone“, così è scritto nel cartello di divieto affisso in spiaggia. Un divieto che ha suscitato subito clamore e polemiche. A partire dalle recensioni critiche su TripAdvisor, ormai strumento implacabile di stroncatura di locali e servizi non graditi al pubblico.

Il cartello di divieto è stato rimosso il giorno dopo l’affissione, allo scoppiare delle polemiche, ma i gestori dello stabilimento non hanno intenzione di cancellare il divieto di consumo di panini sotto l’ombrellone. L’obiettivo è quello di formulare meglio il nuovo regolamento con un divieto meno perentorio, ma che comunque limiti il consumo di cibi in spiaggia. “Non vogliamo certo vietare che si porti un panino o una bibita“, hanno spiegato i gestori, ma solo evitare che l’arenile venga invaso da tavoli e sedie da picnic. I titolari dello stabilimento balenare, infatti, hanno spiegato che l’occupazione della spiaggia è una situazione che si verifica spesso, causando le lamentele degli altri bagnanti.

Nel frattempo, L’ex sindaco di Lerici, Emanuele Fresco, oggi all’opposizione ha deciso di sfidare il divieto: “Sarò il primo a mangiare un panino sulla spiaggia, sotto l’ombrellone. Assurdo un cartello del genere in una spiaggia libera attrezzata”.

Questo provvedimento, come quello annunciato dal sindaco di Alassio, sulla Riviera Ligure di Ponente, di tassare con 500 euro i pullman di bagnanti pendolari provenienti dalle vicine regioni di Piemonte e Lombardia, sembra voler punire il turismo povero, quello di chi non può permettersi una vera e propria vacanza al mare e va in spiaggia solo nel weekend, per uno o due giorni, facendo il pendolare e portandosi il cibo da casa.

Anche Stintino, in Sardegna, ha adottato il nuovo regolamento per tutelare le sue spiagge, soprattutto la famosa e bellissima spiaggia de La Pelosa, ma le nuove norme, anche se stringenti, non sono così severe da vietare gli alimenti in spiaggia, l’importante è non sporcare e portare via i rifiuti.

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A cura di Valeria Bellagamba

Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba