Misseri scrive alla mamma di Sarah: “L’ho uccisa io, perdonami”

Omicidio Sarah Scazzi
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Misseri scrive alla mamma di Sarah: “L’ho uccisa io, perdonami”. 

Ulteriore svolta nel caso dell’omicidio di Sarah Scazzi avvenuto nell’agosto del 2010 e per il quale stanno scontando l’ergastolo Cosima e Sabrina Misseri. Michele Misseri, il contadino di Avetrana, dopo aver cambiato versione sui fatti più volte nel corso degli anni, torna a proclamarsi colpevole dell’omicidio della ragazza. E lo fa scrivendo una lettera alla mamma di Sarah Scazzi.

Misseri scrive alla mamma di Sarah

Come riportato da La gazzetta del Mezzogiorno Misseri scrive: “Cara Concetta perdonami, perdonami, perdonami per quello che ho fatto a Sarah. Sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti! Lo capiresti subito se le vai a trovare, non dare retta agli avvocati bugiardi”. Come dicevamo l’uomo si era autoaccusato dell’omicidio subito e aveva indicato anche il luogo in cui aveva sepolto il corpo della ragazza. Poi aveva cambiato versione indicando nella moglie e nella figlia le vere colpevoli dell’omicidio. Ora l’ennesimo cambio di rotta e di versione.

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Sarah Scazzi: Ivano Russo è uscito il pomeriggio dell’omicidio

Poco tempo fa emerse un’altra novità in merito all’omicidio di Sarah Scazzi. In questi 8 anni di indagini e processi Ivano Russo ha sempre sostenuto che il pomeriggio del 26 agosto 2010, giorno in cui Sarah è stata uccisa,  non è mai uscito di casa. La sua versione dei fatti è stata confermata da alcuni familiari del ragazzo, costituendo di fatto un alibi inattaccabile. Oggi, grazie alla testimonianza dell’ex fidanzata di Russo, emerge un’altra verità sul quel pomeriggio. Interrogata dal pm Buccoliero, Virginia Coppola ha confessato di aver saputo da Ivano che quel pomeriggio è uscito di casa per 20 minuti. Il ragazzo sarebbe andato a comprarsi le cartine per le sigarette ed ha fatto ritorno a casa. Il giovane le ha pure detto di aver incontrato Sarah quel giorno, ma che non ha mai saputo a che ora fosse avvenuto quell’incontro né in quale luogo. Ivano Russo ha probabilmente mentito per paura di essere processato come assassino della quindicenne, ma mentire in un indagine per omicidio costituisce intralcio alla giustizia, accusa per cui lui ed i familiari che hanno confermato la sua versione dei fatti verranno processati

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