Pamela Mastropietro, per i due nigeriani niente carcere per omicidio

Pamela Mastropietro, per i due nigeriani niente carcere per omicidio
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Omicidio Pamela Mastropietro: le accuse di concorso in omicidio e smembramento del cadavere a carico di Desmond Lucky e Lucky Awelina sono state revocate, i due restano in carcere per spaccio di eroina.

Arrestati inizialmente per concorso in omicidio con Innocent Oseghale, Lucky Awelina e Desmond Lucky sono stati dispensati dalle accuse di omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere dal Gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni. La richiesta di revoca del carcere per le accuse sopra elencate è giunta dai Carabinieri dopo che gli esami del Ris incrociati con i risultati delle intercettazioni telefoniche hanno permesso di ricostruire le posizioni dei due indagati al momento dell’omicidio di Pamela Mastropietro: pare infatti che nessuno dei due fosse all’interno della casa di via Spalato 124 nell’orario in cui è stato commesso l’atroce delitto. I due nigeriani rimarranno in ogni caso in carcere per spaccio di eroina.

Omicidio Pamela Mastropietro: l’unico imputato rimane Innocent Oseghale

I risvolti delle indagini sul caso di omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana uccisa e smembrata a Macerata prima che potesse fare ritorno nella Capitale, hanno al momento scagionato i due nigeriani arrestati in seguito alle dichiarazioni di Innocent Oseghale. Inizialmente la loro posizione era molto complicata: i due nigeriani sono stati arrestati mentre provavano a scappare. Le intercettazioni telefoniche però li pongono fuori dall’appartamento dell’orrore e sui resti del corpo di Pamela non ci sono tracce che li rendano colpevoli né dell’uccisione né tanto meno dello smembramento ed occultamento del cadavere.

Al momento, dunque, l’unico imputato per l’atroce omicidio di Pamela Mastropietro rimane Oseghale, anche se per il momento il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, sottolinea che per il momento “Non c’è l’archiviazione delle accuse”. Per quanto riguarda l’unico colpevole (almeno per il momento) dell’omicidio della diciottenne romana, sempre in questi giorni è stata scartata l’aggravante della violenza sessuale.

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