Giro d’Italia, tappa 14 arrivo sullo Zoncolan: vincitore e maglia rosa – LIVE

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(Bryn Lennon – Velo/Getty Images)

Giro d’Italia 2018, la diretta della quattordicesima tappa: vincitore e maglia rosa live e aggiornamenti in tempo reale sulla frazione che da San Vito al Tagliamento arriva sul Monte Zoncolan.

Si corre oggi la 14esima tappa della 101a edizione del Giro d’Italia, una delle corse a tappa di ciclismo più notte al mondo. Ieri è arrivata la terza vittoria in volata di Elia Viviani, ma nella tappa odierna si torna a fare sul serio e si affronta il temibile Monte Zoncolan. Cinque i GPM della tappa odierna, compreso il Passo Duron, 5,2 km di salita con pendenza media del 10%, terzultima salita di giornata. Poi arrivano i dieci chilometri finali, da Ovaro allo Zoncolan: 12% di pendenza media, punte del 22% ed un tratto centrale costantemente al 17%. Su una salita come questa, conta solo chi ne ha di più e i favoriti restano la maglia rosa Simon Yates e l’outsider e vincitore dello scorso anno, Tom Dumoulin.

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Il Monte Zoncolan e il Giro d’Italia: la storia

Nonostante venga considerata un’ascesa mitica del Giro d’Italia, lo Zoncolan viene oggi affrontato dal lato di Ovaro per la quinta volta, mentre gli uomini l’hanno affrontato per una sola volta dal più ‘agevole’ versante di Sutrio. Il primo passaggio sul monte dolomitico, infatti, avvenne nel 1997 col Giro Rosa, il corrispettivo femminile del Giro d’Italia. Vinse Fabiana Luperini, la migliore scalatrice azzurra di sempre, ribattezzata ‘Pantanina’ perché considerata la versione femminile di Marco Pantani. A proposito del Pirata, fu uno dei protagonisti della prima scalata allo Zoncolan dal lato di Sutrio, nel 2003. Arrivò infatti quinto nella tappa vinta da Gilberto Simoni. Quello fu per Pantani l’ultimo Giro della carriera: morì prematuramente – come tutti sappiamo – in un albergo di Rimini il 14 febbraio 2004.

La prima volta dello Zoncolan sul versante di Ovaro risale invece al 2007: fu ancora Gilberto Simoni a imporsi. Dietro di lui, Leonardo Piepoli, maglia verde come miglior scalatore e suo compagno di squadra, quindi Andy Schleck, allora appena 22enne. Le due vittorie di Simoni fecero sì che lo Zoncolan venisse ribattezzato Montagna Simoni. Inoltre, la scalata del 2007 avvenne in poco più di 39 minuti, un record finora rimasto ineguagliato. Lo Zoncolan fu affrontato in successive tre occasioni, sempre sul versante più impegnativo. Nel 2010, vinse Ivan Basso completandolo in 40 minuti e 45 secondi, l’anno successivo fu la volta di Igor Antòn, che ci mise cinque secondi in più. In entrambi i casi arrivò terzo il compianto Michele Scarponi. Nel 2014, l’ultima scalata: vinse Michael Rodgers, che completò l’ascesa con un tempo abbastanza alto, 44 minuti e mezzo, davanti al delfino di Bibione, Franco Pellizzotti. Oggi dunque lo Zoncolan torna al Giro dopo quattro anni di assenza.

La tappa San Vito al Tagliamento – Monte Zoncolan dal vivo: vincitore e maglia rosa

La prima parte della tappa è stata caratterizzata da una fuga a sette, mentre nel gruppo maglia rosa i principali protagonisti si sono studiati, pronti a giocarsi il tutto per tutto nella terzultima, ma soprattutto nell’ultima temibile e decisiva ascesa. I sei fuggitivi sono: Francesco Gavazzi (Androni – Sidermec), Enrico Barbin (Bardiani – CSF), Mads Pedersen (Trek – Segafredo), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Laurent Didier (Trek – Segafredo), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) e Jacopo Mosca (Wilier – Selle Italia). Alcuni di loro li abbiamo visti protagonisti nei giorni scorsi sempre in lunghe fughe da lontano. Pedersen si stacca sulla salita di Ovaglia, poi però rientra tra i sette al comando, che accumulano fino a sette minuti di vantaggio. Dietro, si muovono la Mitchelton Scott della maglia rosa e il Team Sky di Chris Froome, per ora la grande delusione del Giro 2018. Per lui e Fabio Aru quella di oggi è la tappa decisiva per tornare a essere protagonisti. Davanti scalpita anche l’altro azzurro di classifica, Domenico Pozzovivo. Sulla penultima salita, in testa restano Conti, Barbin, Montaguti, Didier e Gavazzi. Valerio Conti finora si è dimostrato il più in forma di tutti.

All’inizio della salita dello Zoncolan si trovano Conti e Barbin da soli, mentre parte Igor Anton, vincitore nel 2011. Lui e Conti formano una coppia di testa che mantiene il vantaggio nella prima parte della salita. Nella fase centrale, invece, ottimo Wouter Pouls, gregario di Chris Froome, che porta il britannico su lungo la salita, mentre Simon Yates sembra avere il totale controllo della situazione. Aru non tiene invece la ruota della maglia rosa, al contrario di Domenico Pozzovivo. A 4 km dal traguardo, prima frullata di Froome, che riesce addirittura a fare il vuoto. Lo inseguono la maglia rosa, Pozzovivo e Miguel Angel Lopez. Più indietro ancora Dumoulin e Thibaud Pinot. Ai tre chilometri, Yates si lancia da solo all’inseguimento di Froome. A due chilometri, questa la situazione: primo Froome, a circa dieci secondi la maglia rosa Simon Yates, poi Miguel Angel Lopez davanti a Domenico Pozzovivo, quindi la coppia Pinot-Dumoulin. Spettacolare l’ultimo chilometro: Yates si avvicina a Froome. La maglia rosa a 200 metri dal traguardo sale anche sui pedali nel tentativo di raggiungerlo. Niente da fare: lo Zoncolan 2018 è di Chris Froome, seconda la maglia rosa, ormai padrone del Giro, terzo Domenico Pozzovivo. 37 i secondi di ritardo di Tom Dumoulin. Naufraga Fabio Aru.

A cura di Gabriele Mastroleo

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