Borgo più bello d’Italia 2018: il vincitore del Borgo dei Borghi (FOTO&VIDEO)

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Gradara (franckreporter, iStock)

Il Borgo più bello d’Italia 2018: ecco il vincitore del premio Borgo dei Borghi.

La sera di Pasqua, domenica 1° aprile, sono stati premiati i borghi più bell’Italia nel corso di una puntata speciale della trasmissione di Rai3 il Kilimangiaro, condotta da Camila Raznovich. Il concorso “Il Borgo dei Borghi” premia ogni anno il Borgo più bello d’Italia, scelto da un elenco di 20 borghi italiani, uno per ogni regione.

La scelta è sempre difficile, poiché il nostro territorio è disseminato di piccoli, stupendi centri abitati arrampicati su rocce o colline, abbarbicati su coste rocciose a picco il mare, nascosti in gole o distesi in pianure. ognuno con le sue caratteristiche e tipicità, ognuno con la sua cultura, arte, storia, tradizione e cucina. Attorno ai borghi italiani ruotano episodi storici di rilievo insieme a racconti fantastici e leggende. Un patrimonio architettonico e culturale unico al mondo, inserito in contesti naturali da togliere il fiato e che tutto il mondo ci invidia. Molti borghi sono famosi in tutto il mondo e sono Patrimonio Unesco, altri sono meno conosciuti e non vantano grandi titoli, ma sono comunque piccoli gioielli da scoprire. I borghi raccontano la nostra storia, chi siamo stati e cosa possiamo diventare se li custodiamo e ne tramandiamo il valore. Una ricchezza mai obsoleta e da valorizzare nell’ambito di una promozione turistica sostenibile che metta in rilievo le peculiarità e i punti di forza, promuovendo cultura e ambiente. I borghi italiani sono un autentico tesoro dal quale può ripartire il Paese, con politiche mirate e una visione di lungo periodo.

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Il castello e il borgo di Gradara (Wikipedia, Pubblico Dominio)

Il Borgo più bello d’Italia 2018 è Gradara, splendido borgo-castello medievale delle Marche, nell’entroterra di Pesaro, al confine con la Romagna. Gradara si è aggiudicato il primo posto al concorso Il Borgo dei Borghi. L’ha spuntata su altri 19 borghi italiani, da Nord a Sud, tutti bellissimi. Il risultato è stato determinato dalla somma del volto del pubblico e quello di una giuria di esperti.

Nel 2017 il titolo di Borgo più bello d’Italia andò a Venzone, in Friuli Venezia Giulia. Mentre nel 2016 fu vinto da Sambuca di Sicilia.

Borgo più bello d’Italia 2018: il vincitore

Gradara, incantevole borgo medievale con castello che svetta dalle colline dell’entroterra di Pesaro con una vista che arriva fino al mare, si è aggiudicato il titolo di Borgo più bello d’Italia 2018. A premiarlo è stato il voto congiunto di pubblico e giuria.

Al secondo posto è arrivato Castroreale, in Sicilia, provincia di Messina, e al terzo si è piazzato Bobbio, in Emilia Romagna, provincia di Piacenza.

Il borgo-castello di Gradara è famoso per la sua cinta muraria perfettamente conservata, per essere stato dimora di importanti famiglie nel Medioevo e Rinascimento, ma soprattutto è conosciuto per essere il luogo dove si è consumata la tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, resa immortale da Dante Alighieri nel Canto V dell’Inferno (‘Amor, ch’ha nullo amato amar perdona…).

La descrizione di Gradara al Borgo dei Borghi

La classifica completa del Borgo dei Borghi 2018:

  1. Gradara (Marche)
  2. Castroreale (Sicilia)
  3. Bobbio (Emilia Romagna)
  4. Furore (Campania)
  5. Monte Isola (Lombardia)
  6. Bagnoli del Trigno (Molise)
  7. Stintino (Sardegna)
  8. San Giorgio in Valpolicella (Veneto)
  9. Pescocostanzo (Abruzzo)
  10. Sesto al Reghena (Friuli Venezia Giulia)
  11. Altomonte (Calabria)
  12. Noli (Liguria)
  13. Chiusdino (Toscana)
  14. Tursi (Basilicata)
  15. Bevagna (Umbria)
  16. Arnad (Valle d’Aosta)
  17. Barolo (Piemonte)
  18. Rodi Garganico (Puglia)
  19. Vigo di Fassa (Trentino Alto Adige)
  20. Sermoneta (Lazio)

Gradara: Borgo più bello d’Italia 2018

Gradara è un comune di circa 5mila abitanti in provincia di Pesaro-Urbino, situato nel nord delle Marche, al confine con la provincia di Rimini e a pochi chilometri dalla Riviera Romagnola. È dominato dalla imponente Rocca Malatestiana, teatro della celebre e tragica storia d’amore di Paolo e Francesca, e offre scorci incantevoli tra le vie e i vicoli del borgo medievale, ristrutturato e perfettamente conservato. Dalla collina dove sorge si scorge il Mare Adriatico.

Il borgo è molto frequentato dai turisti, sia italiani e che stranieri. Se ne contano circa 500mila all’anno e dopo la vittoria al premio Borgo dei Borghi 2018 c’è da aspettarsi che cresceranno ancora. Il castello di Gradara è monumento-museo statale più visitato delle Marche.

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Castello di Gradara (Tatiana Dyuvbanova, iStock)

Gradara sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare, a pochi chilometri dalla costa. Il borgo ha origine medievale e una doppia cinta muraria, una che racchiude il centro abitato e si estende per circa 800 metri e una all’interno del borgo a difesa della fortezza. Si tratta di una delle strutture medievali meglio conservate d’Italia, che ha mantenuto intatto l’antico fascino.

Il castello di Gradara risale al 1150, con la costruzione del torrione principale, alto 30 metri, ad opera della potente famiglia dei De Griffo. Caduti in disgrazia i De Griffo, il castello passò ai Malatesta, signori di Rimini, che governavano un ampio territorio compreso tra la Romagna e le Marche. I Malatesta completarono la costruzione del castello e fecero costruire anche due cinte murarie a protezione, tra il XIII e il XIV secolo. Il dominio dei Malatesta finì nel 1463 quando Sigismondo Pandolfo Malatesta, scomunicato dal Papa, fu sconfitto dal Duca di Urbino Federico da Montefeltro, che espugnò la Rocca al comando delle milizie papali. La fortezza cedette per la prima volta, dopo aver resistito a numerosi assedi in passato. Poi fu consegnata in vicariato dal Papa agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa. Successivamente nella Rocca di Gradara si avvicendarono importanti famiglie della storia rinascimentale italiana: i Borgia, i Della Rovere e i Medici. Avvicendamenti che confermarono il ruolo cruciale di Gradara e della sua fortezza negli scontri di potere nei territori pontifici delle attuali Marche e Romagna.

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Gradara, accesso al borgo (davidhills, iStock)

Nel 1920 il castello e la cinta muraria di Gradara furono oggetto di una importante opera di restauro, grazie all’intervento della famiglia Zanvettori che aveva acquistato il borgo. Gradara fu così recuperata all’antico splendore e la Rocca fu aperta al pubblico. Nel 1928 la Rocca fu venduta allo Stato italiano, con diritto di usufrutto della vedova Zanvettori, che abitò all’interno del castello, fino al 1983.

Oggi la Rocca di Gradara è bene demaniale e aperta alle visite del pubblico. Per informazioni: www.roccadigradara.org

A cura di Valeria Bellagamba

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