Scossa di terremoto in Alaska, scatta l’allarme tsunami

Scatta nuovamente l’allarme tsunami. Una potente scossa di terremoto di magnitudo 8.2 è stata registrata poco fa, alle 00.31 di martedì ora locale (le 10:31 in Italia) a largo delle coste dell’America del Nord, nel golfo dell’Alaska, a circa 300 km a sud-est delle isole Kodiak. Il sisma è stato localizzato a 10 chilometri di profondità e l’istituto di geologia statunitense ha subito dato l’allarme tsunami anche per l’area della British Columbia. Per il sito dell’INGV, il sisma è di una magnitudo pari a 7.6 gradi della scala Richter. L’epicentro è stato localizzato 278 chilometri a sud-est della città di Kodiak dell’omonima isola e a 10 chilometri di profondità. Al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone. L’evento è stato avvertito in un raggio di oltre duemila chilometri. Il sisma ha colpito lo stato più grande e meno popoloso degli Stati Uniti mettendo in apprensione tutte le città costiere per svariati secondi. Secondo le ultime informazioni la scossa è stata avvertita ad Anchorage ed anche nel Canada occidentale. Il sistema di allarme tsunami degli Stati Uniti ha dichiarato l’allerta per alcune zone dell’Alaska e del Canada e ha messo in allarme l’intera costa occidentale degli Stati Uniti. Il Centro allerta Tsunami del Pacifico ha dichiarato: “sono possibili diffuse e pericolose onde di tsunami”.  La popolazione è stata invitata spostarsi su alture o zone sopraelevate. L’allerta tsunami riguarda le coste dell’Alaska e della provincia canadese della Columbia britannica mentre l’avviso è moderato per altre zone, come le coste delle isole Hawaii e il litorale statunitense fino al confine con il Messico. L’Alaska è stato teatro di uno dei più forti terremoti della storia, il 27 Marzo del 1964 un sisma di magnitudo 9.2 della durata di quasi 5 minuti colpì vicino Anchorage radendola al suolo e facendo 140 vittime di cui la maggior parte per lo tsunami che si propagò lungo tutta la costa del pacifico da Perù, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Giappone, Messico e Antartide. La più grande ondata di fu registrata a Shoup Bay, in Alaska, con un’altezza di circa 220 piedi (67 m) e fu dovuta a una frana.

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