Venezia, scontrino da capogiro per un pranzo e scatta la lettera al Sindaco

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Abbiamo parlato spesso di scontrini mozzafiato, o conti da capogiro che i turisti, alcune volte, si sono trovati a dover affrontare mentre si trovavano in vacanza. Questa volta torniamo a parlare di questo argomento in quanto, a Venezia, un pranzo di pesce per tre persone è arrivato a costare 526,50 euro.

Uno scontrino veramente da capogiro e la famiglia in questione, di origini orientali, in vacanza a Venezia, hanno deciso di scrivere una lettera al sindaco Luigi Brugnaro per denunciare l’accaduto. Luke Tang che, appunto si trovava in vacanza a Venezia con la sua famiglia, ha scritto di non aspettarsi alcun tipo di rimborso, ma vorrebbe attirare l’attenzione sul problema e su questo comportamento che rischia di rovinare la reputazione di Venezia.

Cosa è successo al ristorante: il racconto di Luke Tang

Ciò che Luke Tang sottolinea che, oltre al conto da capogiro, il proprietario del locale avrebbe giocato sul fatto che lui e la sua famiglia non conoscendo una parola di italiano hanno ricevuto anche alcuni piatti che non avevano richiesto come ostriche, molluschi e 3 porzioni di pesce. Quando è stato poi il momento del conto la risposta è stata che quelle pietanze che vengono ricevute, erano le stesse che avevano ordinato.

Il titolare del locale, ovviamente dopo che la notizia del suo scontrino da capogiro ha fatto il giro del web, ha immediatamente risposto alle accuse e ha dichiarato ciò che aveva già detto al cliente: le pietanze che sono arrivata al tavolo del signor Luke erano esattamente quelle che aveva richiesto insieme alla sua famiglia. Inoltre, per quanto riguarda lo scontrino finale, i prezzi dei pesci e dei vari piatti a detta del titolare del ristorante sono scritti perfettamente sul menù. A sostenere la sua tesi, il titolare del locale ha ribadito che la famiglia Tang non ha rimandato indietro niente dei piatti che avevano ricevuto, il che è strano se veramente non li avevano ordinati.

Ad aiutare il titolare è intervenuto anche il cameriere Paolo che, come riporta il Corriere del Veneto, sottolinea di ricordarsi benissimo degli ospiti e di aver servito loro soltanto ciò che avevano richiesto direttamente dal menù e ha aggiunto che nessuno aveva lasciato nulla sul tavolo quindi le pietanze probabilmente erano state apprezzate.

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