Insetti commestibili sulle tavole degli italiani dal prossimo gennaio

Fritto di insetti (iStock)

Gli insetti commestibili stanno per arrivare sulle tavole degli italiani. L’annunciata rivoluzione alimentare sta per diventare realtà. In molti storceranno il naso e la bocca, ma ci sarà sicuramente qualche curioso che vorrà provarli.

Già una realtà in molti Paesi asiatici, dove si possono mangiare insetti fritti, allo spiedo e cucinati in mille altri modi, anche in Italia e in Europa sarà possibile ‘gustare’ insetti commestibili. Questo grazie al via libera delle autorità europee, prima con il voto a favore del Parlamento Europeo, arrivato già un paio di anni fa, poi con l’ok definitivo dell’agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa). Gli insetti arriveranno sulle tavole degli italiani a gennaio 2018.

Insetti commestibili in Italia da gennaio 2018

Già protagonisti all’Expo di Milano, ora gli insetti commestibili arriveranno davvero sulle nostre tavole. Accadrà a partire dal 1° gennaio del 2018 quando entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo sul “novel food“, i “nuovi alimenti”, che comprendono non solo larve e insetti ma anche alghe, funghi, prodotti di colture cellulari, coloranti, tessuti e nuovi nanomateriali.

È stata la Coldiretti a ricordare la prossima entrata in vigore del regolamento europeo che poterà sugli scaffali dei nostri supermercati e sulle nostre tavole gli insetti commestibili. Il regolamento consente di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti sia come prodotti tradizionali da Paesi terzi, aprendo di fatto alla loro produzione e vendita anche in Italia. Dal 1° gennaio gli italiani potranno “gustare” spiedini di grilli o di cavallette dalla Thailandia, tarantole fritte e millepiedi al forno dalla Cina e tanti altri piatti a base di insetti, larve e vermi.

In questi giorni, in occasione del Forum internazionale dell’Agricoltura a Cernobbio, Coldiretti ha presentato piatti a base di insetti, come pasta all’uovo artigianale ai grilli, millepiedi cinesi arrostiti croccanti e affumicati, tarantole arrostite senza conservanti né coloranti dal Laos e vermi giganti dalla Thailandia, che arrostiti dicono che abbiano un gusto simile alle patatine con un leggero aroma di pollo. Tra gli altri insetti commestibili sono stati presentati: il baco da seta all’americana, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine, fino agli ‘aperinsetti’: vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino made in Belgio, magari da bere con Vodka con bachi da seta. Esposti anche scorpioni dorati dalla Cina e neri dalla Thailandia, scarabei consigliati come aperitivo servito in spiedini, anch’essi thailandesi. Molto ampia la scelta di grilli, da quelli al curry e cocco a quelli piccanti al gusto barbecue, fino a quelli al peperoncino dolce, tutti made in Thailandia.

Nonostante questa presentazione, tuttavia, gli italiani in stragrande maggioranza non sono molto entusiasti di far arrivare gli insetti sulle loro tavole, come mostra un sondaggio Coldiretti-Ixe: i contrari sono il 54% dei connazionali, ritenendo gli insetti estranei alla nostra cultura alimentare, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%.

Ad incoraggiare il consumo alimentare di insetti è la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), peraltro con sede a Roma, dato che nel mondo già quasi 2000 specie di insetti sono commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone. Una scelta che forse in futuro sarà inevitabile per sfamare una popolazione umana in continua crescita e con terreni coltivabili insufficienti.

Il principale problema dell’arrivo in Italia degli insetti commestibili, comunque, è quello della sicurezza alimentare: “l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità degli insetti”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, rcordando che “la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.

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