Fine del roaming? Attenzione a come usate lo smartphone all’estero

Smartphone (iStock)

Vi avevamo annunciato la fine del roaming estero a pagamento,a partire dallo scorso 15 giugno, per i cittadini dell’Unione europea. Un provvedimento fortemente voluto dal Parlamento europeo per agevolare i cittadini che si spostano frequentemente in giro per l’Europa, per motivi di lavoro, studio o turismo.

La fine del roaming in Europa significa che dallo scorso 15 giugno i cittadini dell’Unione europea potranno telefonare con il cellulare, inviare sms e usare il traffico dati dello smartphone in un Paese Ue pagando la stessa tariffa del loro Paese d’origine. Il provvedimento è in vigore in tutti i 28 Paesi dell’Unione, Regno Unito incluso finché non verrà concretizzata la Brexit. Sono esclusi i Paesi che non fanno parte della Ue, come la Svizzera, la Repubblica turca di Cipro del Nord (che confina con la Cipro greca, compresa nella Ue) e, attenzione, San Marino. Mentre sono inclusi, pur non facendo parte della Ue, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Così come sono inclusi, pur non essendo in Europa, alcuni territori francesi d’oltremare: Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica.

Fine del roaming? Attenzione alle trappole

Tutto bello ma, come si dice, fatta la legge trovato l’inganno. Se il roaming estero è diventato gratuito in Europa, le compagnie telefoniche hanno aumentato le tariffe. A tutti. Anche se non andremo in vacanza all’estero, quindi non useremo il roaming, molti di noi pagheranno una bolletta più elevata per l’utilizzo dello smartphone, perché molte compagnie hanno deciso di ritoccare le tariffe al rialzo per fare fronte al calo di introiti a seguito del roaming libero.

Non solo, bisogna fare molta attenzione quando si viaggia in traghetto nel Mar Mediterraneo, perché possono attivarsi i collegamenti satellitari allo smartphone, addebitando costi aggiuntivi che prosciugheranno il nostro credito.  Anche se non usiamo il telefono cellulare o l’abbiamo spento, i dati internet continuano ad aggiornarsi e scaricarsi, con l’applicazione di tariffe molto più elevate rispetto a quelle del nostro piano telefonico. Questo avviene perché lontano dalla costa, in alto mare, sui traghetti, scattano i collegamenti satellitari che sono gestiti da società diverse, che poi si rifanno sulle compagnie telefoniche alle quali siamo abbonati. Questi collegamenti di solito scattano in piena notte, quando molti di noi sono andati ignari a dormire. Dovrebbe arrivare dalla nostra compagnia telefonica un sms che avvisa dell’applicazione delle tariffe diverse, ma spesso l’sms non arriva in tempo utile.

Per evitare l’applicazione di queste tariffe maggiorate, bloccate il traffico dati del vostro smartphone quando salite a bordo oppure iscrivetevi a pacchetti più economici per navi e traghetti presso il vostro operatore.

Pietro Moretti dell’Adu ha spiegato al quotidiano La Stampa che “se gli importi scalati per l’uso di Internet superano i 50 euro deve scattare il blocco della rete. In alternativa l‘utente può chiedere indietro la differenza. Può inoltre chiedere di essere risarcito se non è stato avvisato per tempo dell’attivazione della nuova tariffa, sia voce sia dati“.

Un problema analogo si verifica quando nei nostri viaggi in Europa attraversiamo Paesi non compresi nell’area free roaming. Anche se passiamo per San Marino! In questi casi, anche se non utilizziamo lo smartphone, questo continua ad aggiornarsi e a scaricare dati dalla rete internet, prosciugando il nostro credito. Attenzione dunque a spegnere il traffico dati e soprattutto ad informarvi presso la vostra compagnia telefonica sulle tariffe per l’estero con roaming a pagamento e sugli eventuali pacchetti da utilizzare, per telefonate, sms e traffico dati, quando siete fuori dai Paesi dell’Unione europea.

VIDEO: roaming estero

Impostazioni privacy