I luoghi sperduti del mondo da visitare

Atollo di Bikini (Wikicommons, Pubblico Dominio)
Atollo di Bikini (Wikicommons, Pubblico Dominio)

Esistono luoghi al mondo abbandonati e dimenticati. Luoghi lontani, inaccessibili e pericolosi. La guida Lonely Planet ha redatto una lista di quelli più sperduti del mondo, dove sono in pochi ad avventurarsi, dove il turismo è molto raro o dove l’accesso è limitato.

Atollo di Bikini, Isole Marshall

Atollo di Bikini (Wikicommons, Pubblico Dominio)
Atollo di Bikini (Wikicommons, Pubblico Dominio)

L’Atollo di Bikini è formato da un’ampia laguna e 36 piccole isole, nell’arcipelago delle Isole Marshall, nell’Oceano Pacifico. È divenuto tristemente famoso per gli esperimenti nucleari condotti dagli Stati Uniti, iniziati nel 1946 e terminati nel 1958. A metà degli anni ’50 gli americani vi testarono le potentissime bombe nucleari all’idrogeno. La popolazione fu evacuata, l’Atollo è stato dichiarato nuovamente abitabile nel 1997, ma le isole rimangono ancora disabitate. Nel 2010 è stato riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Nella zona è ripreso anche il turismo, ma si tratta soprattutto di una meta per gli amanti delle immersioni. Si dorme sulle barche che partono per le escursioni in mare. Qui i fondali sono spettacolari, tra barriere coralline e i relitti delle navi da guerra fatti esplodere all’epoca dei test nucleari. Le immersioni sono programmate da aprile a novembre, con partenza da Kwajalein, atollo delle Marshall occidentali.

Boma National Park, Sudan del Sud

Boma National Park, Sud Sudan (Foto Facebook)
Boma National Park, Sud Sudan (Foto Facebook)

Il Boma National Park si trova nel Sudan del Sud, la nazione più giovane al mondo, istituita nel 2011 con la separazione della regione dal resto del Sudan. Secondo la guida Lonely Planet è uno dei Paesi più pericolosi al mondo, per questo motivo pochissimi turisti lo visitano. Il Parco nazionale di Boma si trova al confine con l’Etiopia e i suoi sentieri sono poco battuti. Pochissimi viaggiatori lo hanno visitato. Ecco perché è un luogo sperduto. Appena il Sudan del Sud si starà stabilizzato, tuttavia, questa metà sarà imperdibile per la sua bellezza e il suo stato selvaggio. Qui avvengono le più grandi migrazioni della fauna africana ed è possibile assistere ad antichi incontri tribali. L’Africa più autentica, da visitare appena possibile.

Chernobyl, Ucraina

Chernobyl nel 2013 (MainFrame. CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons)
Chernobyl nel 2013 (MainFrame. CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons)

La spettrale cittadina di Chernobyl, dove il 26 aprile del 1986, ormai trenta anni fa, ci fu il più grave incidente nucleare civile della storia, è consigliata dalla Lonely Planet come meta da visitare. Un turismo istruttivo, forse, perché non c’è niente di particolarmente bello da vedere nella cittadina abbandonata e nella vecchia centrale nucleare rivestita da un sarcofago in cemento, che copre il reattore n.4 quello che esplose nella terribile notte del 26 aprile. Sa qualche anno i turisti hanno iniziato a visitare quella che è chiamata la “zona di alienazione”. Non ci si può avvicinare a meno di 200 metri dal sarcofago della centrale.

Dahab, Egitto

Blue Hole a Dahab, Egitto (Wikicommons)
Blue Hole a Dahab, Egitto (Wikicommons)

La cittadina di Dahab si trova in Egitto, sulla costa sud-orientale della penisola del Sinai. Si tratta di una località turistica facilmente raggiungibile, mentre ad essere “sperduto” e pericolosissimo è il Blue Hole (Buco blu), una fossa sottomarina profondissima, molto amata dagli appassionati di immersioni – qui si tengono le sfide per stabilire nuovi record – ma tristemente famosa per i numerosi incidenti mortali, tanto da meritare il nome di “Diver’s Cemetery“, cimitero dei sub. L’ultimo record di immersione ha toccato 332,35 metri sotto il livello del mare. Solo per sub super esperti e temerari.

Darién, Panama e Colombia

Darién, giungla, Colombia (Wikicommons, pubblico dominio)
Darién, giungla, Colombia (Wikicommons, pubblico dominio)

Darién è una regione che si estende al confine tra Panama e Colombia, che rappresenta il confine naturale tra l’America centrale e quella del Sud. È molto difficile da raggiungere ed è resa particolarmente impervia dalla giungla e dalle paludi. Consigliata agli amanti del trekking estremo, per escursioni nella foresta pluviale e traversate in barca lungo la costa orientale della Colombia. La regione di Darien è il punto dove si interrompe la Panamericana, il lunghissimo reticolato stradale che attraversa tutto il continente americano lungo la costa del Pacifico, e nell’Ovest degli Stati Uniti, dall’Alaska al Cile. L’escursione parte da Puerto Obaldia nello stato di Panama e prosegue via mare per Capurganá in Colombia.

Machapuchare, Nepal

Machapuchare, Nepal (Foto di Nancy Collins. CC BY-SA 3.0 via Commons)
Machapuchare, Nepal (Foto di Nancy Collins. CC BY-SA 3.0 via Commons)

Machapuchare è una montagna del Nepal appartenente alla catena dell’Himalaya. È alta 6.993 metri ed è considerata una delle vette più spettacolari del mondo per la sua forma a punta e il panorama che la circonda. La montagna è situata di fronte alla città di Pokhara e per gli abitanti della zona è sacra al dio Shiva e vietata agli alpinisti Ufficialmente la sua vetta non è stata mia violata, anche se pare che un alpinista l’abbia scalata illegalmente negli anni ’80. Nel 2014 il Nepal ha aperto agli alpinisti 104 montagne gestite dalla Nepal Mountaineering Association, che si possono scalare a tariffe economiche. Un motivo in più per visitare questo luogo così remoto e affascinante.

Irian Jaya, Papua occidentale, Indonesia

Isole di Raja Ampat, Papua Occidentale, Nuova Guinea, Indonesia (Elias Levy. CC BY 2.0 via Commons)
Isole di Raja Ampat, Papua Occidentale, Nuova Guinea, Indonesia (Elias Levy. CC BY 2.0 via Commons)

Irian Jaya è la Papua occidentale, una provincia dell’Indonesia situata nella Nuova Guinea Occidentale, la parte indonesiana dell’isola della Nuova Guinea. Qui si trovano foreste impervie ed impenetrabili, dove vivono le tribù primitive degli yali e koroway, talmente isolate da aver avuto pochissimi contati con il mondo esterno. La capitale della provincia è la città di Manokwari. Per esplorare la giungla occorrono numerosi permessi dalle autorità.

Rub’ al-Khali, Arabia Saudita

Il deserto di Rub' al-Khali, Penisola araba (Foto di Nepenthes. CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)
Il deserto di Rub’ al-Khali, Penisola araba (Foto di Nepenthes. CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)

Il Rub’ al-Khali, che in arabo significa “Il quarto vuoto”, è il secondo deserto di sabbia più grande del mondo. Si trova in Arabia Saudita, nella parte meridionale della Penisola araba, al confine con lo Yemen e l’Oman a sud e ad est con gli Emirati Arabi Uniti. Il deserto è lungo circa 1.000 km e largo circa 500 km, la sua area totale è di oltre 650.000 km² ed è ancora largamente inesplorato; perfino i Beduini non lo conoscono a fondo. Si attraversa in parte, viaggiando sul dorso di un cammello, il percorso turistico di solito dall’Oman agli Emirati Arabi. Nel 1999, Jamie Clarke è stato il primo occidentale ad attraversare il deserto in cinquant’anni. Partito con una spedizione di sei persone, di cui tre Beduini, e una carovana di 13 cammelli, ha trascorso 40 giorni nel Rub’ al-Khali.

Valeria Bellagamba

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