Aereo russo: ipotesi bomba sempre più probabile. Italiani in partenza da Sharm

Airbus Meteojet (Foto di Sergey Korovkin 84 - Praca własna. Licencja CC BY-SA 3.0 na podstawie Wikimedia Commons)
Airbus Meteojet (Foto di Sergey Korovkin 84 – Praca własna. Licencja CC BY-SA 3.0 na podstawie Wikimedia Commons)

Mentre proseguono le indagini per accertare le cause dell’incidente all’Airbus A-321 della compagnia russa MetroJet precipitato lo scorso 31 ottobre nella penisola del Sinai poco dopo il decollo dalla località turistica egiziana di Sharm el-Sheik, si fa sempre più concreta l’ipotesi che a bordo dell’aereo sia scoppiata una bomba, nascosta forse nella stiva.

Ne sono convinti i servizi segreti statunitensi e britannici. Anche il presidente Usa Barack Obama e il premier britannico David Cameron si sono sbilanciati in tal senso e di solito i Capi di stato e di governo parlano solo quando hanno notizie certe e confermate su fatti gravi come questo.

A rafforzare la tesi della bomba, poi, ci sono le ultime rivelazioni dell’emittente francese France 2 che, citando un investigatore anonimo, ha riferito che dalla scatola nera dell’Airbus caduto “si può sentire chiaramente il suono di un’esplosione in volo“. Questa circostanza però non è stata confermata dal Bea, il Bureau d’enquêtes et d’analyses pour la Sécurité de l’Aviation Civile, l’Ufficio francese d’inchiesta e analisi per la sicurezza dell’aviazione civile, che indaga sull’incidente in quanto il velivolo coinvolto è un Airbus di produzione francese.

I russi non hanno voluto confermare finora l’ipotesi dell’attentato terroristico, lasciando il campo aperto a ogni possibilità. Tuttavia, è piuttosto indicativo che nelle ultime ore il presidente Vladimir Putin abbia ordinato la sospensione di tutti i voli tra la Russia e L’Egitto, finché non saranno chiarite le cause del disastro dell’Airbus A321 della MetroJet e non saranno ripristinate condizioni certe di sicurezza. Un segnale, questo, che c’è un certo nervosismo anche a Mosca, nonostante il presidente russo abbia rassicurato l’omologo e amico egiziano, Abdel Fattah Sisi, sul fatto che presto i turisti russi torneranno in Egitto.

Nel frattempo, molte compagnie aeree europee hanno interrotto i voli con Sharm el-Sheik lasciando molti turisti a terra. La britannica EasyJet ha interrotto anche i collegamenti da Milano-Malpensa causando non pochi disagi ai turisti italiani che dovevano rientrare in Italia e che invece sono rimasti bloccati nei resort. EasyJet ha fatto sapere nel pomeriggio di sabato 7 novembre partirà il volo per rimpatriare i turisti italiani da Sharm el-Sheik. Tuttavia il volo atterrerà all’aeroporto di Londra Luton,d al quale poi i turisti italiani si imbarcheranno con un altro volo per Malpensa. La compagnia aerea ha anche precisato che il volo dall’Egitto potrà subire dei ritardi “a causa della situazione locale”.

I disagi per i turisti dunque permangono.

Nel frattempo, è venuta fuori una notizia inquietante: lo scorso 23 agosto un aereo britannico con 189 passeggeri a bordo ha evitato per un soffio un missile, mentre si avvicinava all’aeroporto di Sharm el-Sheikh. La notizia è stata data dal quotidiano britannico Daily Mail, che ha riferito che l’aereo che stava per essere colpito dal missile era un velivolo della compagna Thomson. Il pilota dell’aereo con un’abile manovra è riuscito ad evitare il peggio. Il missile era arrivato a 300 metri dal velivolo. I passeggeri non si sono accorti di nulla e successivamente non è stato detto niente loro, per non allarmarli, ma l’equipaggio è rimasto sconvolto. IL Dayli Mail ha spiegato che si era trattato di un razzo lanciato dall’aviazione egiziana durante un’esercitazione che a quanto pare si sarebbe avvicinato all’aereo per errore. Ma quello che è accaduto nell’ultima settimana ha sollevato molta preoccupazione e ha fatto venire fuori anche questa notizia.

Di Valeria Bellagamba

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