Expo: il cibo che spopola tra i visitatori

Patatine fritte (Thinkstock)
Patatine fritte (Thinkstock)

Lo slogan dell’Expo di Milano 2015 è Nutrire il pianeta energia per la vita e negli intenti si propone oltre che quello di contrastare la fame nel mondo anche di promuovere l’alimentazione sana per l’individuo e sostenibile per l’ambiente, ma stando ai gusti di molti visitatori dell’esposizione universale questo obiettivo è raggiunto solo in parte.

Infatti, tra il cibo venduto ai vari stand, quello preferito in assoluto dai visitatori, disposti a fare lunghissime code per comprarlo, ci sono le patatine fritte del Belgio, sicuramente buone ma non proprio il cibo più salutare al mondo secondo i criteri fissati dai nutrizionisti. Il chiosco che vende le patatine fritte si trova a fianco del padiglione del Belgio, tra i primi che si affacciano sul Decumano, ed è letteralmente preso d’assalto dai visitatori, disposti a fare lunghe file sin dalle prime ore della mattina. Ovviamente le file più lunghe si formano intorno all’ora di pranzo e di cena.

I visitatori non si scoraggiano, le patatine fritte del Belgio spopolano letteralmente, tanto che ne vengono vendute una tonnellata al giorno. Una vera e propria quantità industriale, insieme al ketchup, con 30 chili al giorno, alla maionese, ancora 30 chili, alla salsa andalusa, formata da maionese, salsa di pomodoro e peperoni, per 20 chili al giorno, e alla salsa tartara, ancora 20 chili, e tantissime altre, per tutti i gusti. Dicevamo? Cibo nutriente, salutare e sostenibile?

Come mai le patatine del Belgio hanno così tanto successo? In primo luogo, questo dipende dalla varietà di patate usate, una varietà che viene coltivata in Belgio e nel nord della Francia, la patata Bintje. Queste patate, dopo essere state raccolte, lavate e pelate, vengono tagliate a fiammifero per essere fritte, ma sono più larghe delle comuni patatine a fiammifero. Ne esistono di tre misure, ma sono comunque più spesse di quelle che troviamo al ristorante o nei fast food, o nelle buste surgelate al supermercato. Lo spessore permette di avere patatine fritte croccanti fuori e con una buona quantità di polpa morbida all’interno, mentre le comuni patate a fiammifero rischiano spesso di essere troppo secche. Già la loro forma è un primo elemento del loro successo.

Le patatine vengono fritte due volte: prima di essere congelate e poi nuovamente fritte all’Expo. La cottura viene fatta nell’olio vegetale oppure nel grasso bovino Blanc de bœuf, che dà loro l’odore caratteristico. La temperatura di frittura è al massimo di 175 gradi centigradi.

Al chiosco del Belgio all’Expo le patatine fritte vengono vendute nei classici coni di cartone, che hanno sul fianco una tasca porta salsa.

I belgi sono molto orgogliosi delle loro patate fritte, ci tengono a sottolineare che sono nate in Belgio, a dispetto nel nome inglese di “french fries” con cui sono conosciute nel mondo e che ne attribisce la paternità alla Francia. I belgi, invece, rivendicano il primato culturale nella produzione e vendita di quelle che chiamano “le frites“.

Non saranno il massimo per la salute, ma la soddisfazione della gola è assicurata.

Valeria Bellagamba

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